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Pusher arrestato fuori dal b&b. Raffica di controlli e multe alle attività

Sicurezza a tutto campo nel quartiere "fragile" della stazione. Nel mirino persone, locali, mini market, alberghi

Più di cento persone controllate in due giorni, oltre a decine di veicoli, locali, negozi e strutture ricettive in tutta l'area della stazione di Mestre fino al centro. La scorsa settimana fra mercoledì e venerdì la polizia è tornata nel quartiere con un servizio interforze nelle aree sensibili, coordinato dalla questura, per contrastare spaccio, criminalità e degrado, oltre a verificare la regolarità sul territorio degli stranieri e quella degli esercizi commerciali frequentati in zona.

Un uomo è stato denunciato per aver ignorato il foglio di via dal Comune di Venezia del questore Gaetano Bonaccorso, mentre uno straniero irregolare è stato espulso con ordine del prefetto Michele Di Bari di lasciare il territorio. La polizia amministrativa ha riscontrato varie irregolarità sia in materia igienico sanitaria che in relazione a merce venduta senza licenza per due negozi, e per questo destinatari di multe. Il riscontro delle attività su strada dei reparti mobili in quest'area conferma la validità del monitoraggio continuo delle forze di polizia per prevenire i reati e per una vigilanza a tutto campo del rione, quindi anche dei bar, mini market, negozi, alberghi e b&b. Le ispezioni da giugno ad oggi sono state una cinquantina, con 15 sanzioni per violazioni in materia di igiene.

Alla prevenzione si accompagna la repressione. Venerdì i poliziotti del commissariato di Mestre hanno arrestato un albanese sulla rotonda dei tulipani, fra via Piave e via Carducci, appena uscito da un b&b. Ha fatto pochi passi, si è avvicinato a un uomo e ad un'occhiata fra i due c'è stato un rapido passaggio di mano di una dose. Pochi secondi di osservazione per gli agenti che a poca distanza hanno osservato tutta la scena, riconoscendo la stessa faccia che avevano bloccato neanche dieci giorni prima in via Piave con cinque dosi di cocaina e duemila euro in contanti nelle tasche. A processo per direttissima sabato mattina l'uomo, un venticinquenne, ha patteggiato ed è stato condannato a quattro mesi pena sospesa e al pagamento di mille euro di multa. La prima volta era rimasto in libertà perchè a suo carico non risultava niente, ma venerdì i poliziotti avevano il fermo del 27 settembre scorso nella lista e l'hanno fatto condannare sequestrandogli anche i proventi con cui sicuramente si pagava il soggiorno in città.

Risiedeva in via Circonvallazione, vicino alla rotonda dei tulipani, dove a  maggio scroso, in un'altra struttura, il 29 maggio scorso era morto uno studente universitario veronese di Ca' Foscari, per overdose. Non è detto le strutture non finiscano nel mirino dei controlli della polizia amministrativa che giovedì per ordine del questore ha chiuso l'hotel Giovannina in via Dante. Anche lì frequentazioni poco convincenti, secondo la polizia, che stavolta ha sospeso l'attività per motivi di pubblica sicurezza. Del resto il traffico davanti alla strada e nei paraggi non era sfuggito agli appostamenti dei carabinieri che, durante i blitz di settembre, hanno arrestato sette spacciatori e fra loro "ovulatori", uno con  90 dosi nello stomaco, pronte a essere sputate prima della vendita. È questo il sistema dello smercio contro cui combattono le forze di polizia in via Piave, tenendo per giorni sotto controllo i movimenti sospetti in modo da fermare sul fatto i responsabili e imporre radiografie all'ospedale con le quali far emergere la droga occultata all'interno dei corpi. Probabilmente è qui anche il limite principale: non ci può essere trattamento sanitario se non volontario.

Prima i carabinieri, che a inizio settimana hanno fatto un controllo con il cane e poi i poliziotti e i vigili, hanno portato via due persone, una davanti al ristorante "etnico" al civico 73 di via Piave, che non ha più riaperto, e l'altra nel locale dei cinesi all'angolo tra via Felisati e via Col Moschin. Tutti e due i nordafricani, raccontano i residenti, sono tornati sul posto la sera stessa, ma ormai l'area è nel mirino delle forze di polizia. Volanti al lavoro in questi giorni anche per il giro di ricettazione di alimenti rubati che era stato denunciato dal gruppo "Mestre occhi sulla città" e ha contribuito a portare quattro telecamere del Comune al parco Tasso, dove erano stati segnalati gli scambi illegali. Gli occhi elettronici collegati alla Smart control room del Tronchetto sono quasi pronti, ma nel frattempo, visto che il parco è stato chiuso, gli scambi illegali si sono spostati di qualche metro. 

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