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Mestre Zelarino / Via Marsala

Arriva il nuovo centro Don Vecchi, con alloggi anche per studenti

Annunciata la realizzazione di un'altra struttura in località Arzeroni che permetterà di rispondere alle nuove emergenze abitative. La proposta: rette più basse in cambio di attività di volontariato

La Fondazione Carpinetum, che gestisce una serie di strutture a Mestre per l'accoglienza degli anziani e di altre categorie fragili, si prepara ad avviare i lavori del nuovo centro Don Vecchi, il nono. Sorgerà nella stessa area dei Don Vecchi 5, 6, 7 e del centro di solidarietà "Papa Francesco", agli Arzeroni, nella zona commerciale Terraglio - Zelarino. Con una novità rispetto alle altre strutture: come annunciato dal presidente della Fondazione, Andrea Groppo, «si è pensato di destinare una parte dei nuovi spazi all’ospitalità degli studenti fuori sede che frequentano le università della città di Venezia». L'investimento previsto per la realizzazione è di circa 3 milioni di euro e i lavori potrebbero iniziare già entro fine anno.

L'idea nasce dalla consapevolezza delle «difficoltà, da parte degli universitari, compresi quelli provenienti da famiglie di medio reddito, di reperire alloggi a cifre abbordabili». Un tema che negli ultimi mesi è stato sollevato in varie occasioni, sia a Venezia che in altre città universitarie, in conseguenza all'aumento dei prezzi e alla generale scarsità di posti letto per questa categoria. Agli studenti dovrebbe essere destinato tutto il primo piano, per un totale di 42 posti letto. Il piano terra sarà dedicato invece a vari tipi di servizi alla persona (segreteria, ambulatori, farmacia, commercialista e altri professionisti) e il secondo piano all'accoglienza temporanea di famiglie in attesa di alloggi comunali, o di lavoratori che si insediano a Mestre come fuori sede: a tal proposito è in corso un'interlocuzione con il Comune di Venezia e con i suoi servizi sociali.

La Fondazione, pur mantenendo la sua attività principale di assistenza e cura di persone anziane, cerca in questo modo di dare una risposta alle nuove necessità abitative: in precedenza lo ha fatto attivando progetti di accoglienza, ad esempio, per genitori separati con figli minori, disoccupati, giovani coppie, persone con disabilità fisica e richiedenti asilo. «Non siamo chiamati a risolvere tutte le emergenze - riferisce Groppo - ma abbiamo scelto di proporre soluzioni innovative anche in questo ambito». Un'ipotesi, infatti, è quella di proporre condizioni specifiche per gli studenti: il pagamento di una retta fissa (bassa), che coprirà le spese vive di funzionamento, a cui si aggiunge una quota variabile che potrà essere ridotta, fino all'eliminazione, in cambio di tempo dedicato al volontariato per la Fondazione. L'idea, commenta il presidente, «ha una duplice valenza: fare avvicinare i giovani al mondo del volontariato e contribuire alla loro integrazione nel territorio in cui vivono».

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