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Cronaca Dorsoduro / San Basilio

Tende degli universitari a San Basilio, la protesta degli studenti sbarca a Venezia

Piantate da Udu Venezia che come in altre città punta il dito contro la mancanza di sufficienti posti letto pubblici sulla scia del gesto compiuto da Ilaria, ragazza di Milano che ha deciso di accamparsi di fronte al Politecnico

Sono spuntate anche a Venezia, ai magazzini di San Basilio verso mezzogiorno di giovedì, le tende degli studenti piantate dall'associazione Udu (Unione degli universitari). La protesta partita da Milano qualche giorno fa aveva già raggiunto il Veneto a Padova mercoledì e giovedì ha toccato la città lagunare. La polemica politica sul rimpallo delle responsabilità per il caro affitti nelle città non frena, anzi, sembra rinfocolare la protesta contro la mancanza di sufficienti posti letto pubblici, proprio sulla scia del gesto compiuto da Ilaria, la ragazza di Milano che la scorsa settimana ha deciso di accamparsi proprio di fronte alla sede universitaria del Politecnico.

L'iniziativa rientra infatti nell'ambito della campagna nazionale promossa dall'Unione degli Universitari, che pochi giorni fa ha lanciato la mobilitazione "senza casa, senza futuro" di fronte a ogni sede universitaria. «Abbiamo scelto di accamparci qui ai magazzini San Basilio, luogo rappresentativo per entrambe le università veneziane di Iuav e Ca' Foscari - racconta Marco Dario di Udu Venezia - Vogliamo soluzioni concrete da parte del governo, della regione e dell'amministrazione comunale. Gli affitti sono fuori controllo: solo rispetto all'anno scorso sono aumentati nel nostro Comune del 13%, arrivando a più di 15 euro per metro quadro, ben più alta della media nazionale. Nel mentre continuiamo ad essere bistrattati da proprietari e dai grandi gestori delle residenze universitarie private, che ci costringono a lasciare i nostri letti al più redditizio mercato del turismo estivo. Non possiamo continuare in questo modo: vogliamo un piano serio di investimenti pubblici in residenzialità studentesca che escludano il privato, la riattivazione del fondo affitti che ha tagliato proprio questo governo, e una  regolamentazione delle locazioni turistiche che impedisca ai gestori delle residenze di affittare spazi studenteschi a queste categorie, tanto per iniziare».

Gli studenti individuano anche delle responsabilità. «Stiamo subendo questo per colpa di una regione che da vent'anni sceglie deliberatamente di non investire nel diritto allo studio e nel nostro futuro - afferma Angelica Morresi, rappresentante in Esu dell'Udu Venezia - nell'ultimo bando 22-23 i posti letto pubblici disponibili erano poco più di 500 a fronte di una popolazione studentesca in costante crescita che sfiora i 30.000 iscritti. Un'offerta totalmente insufficiente rispetto al reale fabbisogno della nostra comunità. La Regione deve prendersi le sue responsabilità, per questo chiediamo un tavolo di confronto con l'assessora all'Istruzione Elena Donazzan e i rappresentanti degli studenti in Esu».

«Pieno sostegno ai tanti studenti che stanno protestando contro il caro affitti” - afferma Sara Arco consigliera di Municipalità di Venezia Murano Burano - Il diritto allo studio è sempre più minacciato nel nostro Paese e la mancanza di politiche sulla casa rischia di comprometterlo definitivamente. La situazione è critica in diverse città, ma a Venezia ancor di più perché si somma a un mercato immobiliare impazzito rispetto al quale lo Stato, la Regione e anche il Comune non stanno adottando politiche attive».

Per il capogruppo in Consiglio comunale del Partito Democratico, Giuseppe Saccà, il tema è quello delle locazioni turistiche. «A Venezia la mancanza d'investimenti nella residenza pubblica, l’esplosione delle brevi che il Comune potrebbe regolamentare, visto che ne ha facoltà, l'assenza di politiche per far incontrare offerta e domanda nel mercato privato, stanno rendendo la città sempre più una città inospitale. Le risorse non mancano se pensiamo al bilancio comunale per non parlare di come si è cercato di utilizzare cento milioni dei fondi Pnrr. Il governo intervenga per utilizzare correttamente questi fondi».

«A Venezia un monolocale costa, quando lo trovi, 900 euro, un prezzo inaccessibile sia per studenti che per famiglie, mentre una stanza per studenti può costare più di 500 euro (anche una doppia). Sono necessarie forti politiche per la casa - commenta la segretaria del Pd, Monica Sambo - A differenza di quanto dice il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara le amministrazioni di sinistra sono più attente al tema: basti pensare che il comune di Padova, che ha previsto una scontistca dell’Imu per chi affitta a residenti e studenti, ha attuato quello che il Pd ha proposto in Consiglio comunale a Venezia, che è stato bocciato dal centrodestra».

Sulla questione del caro affitti anche la consigliera regionale 5 Stelle, Erika Baldin. «La casa in Veneto è diventata un lusso: i dati raccolti dall'Udu raccontano una situazione drammatica. Da anni chiedo di aumentare i finanziamenti per l'edilizia studentesca, ma la Regione è sorda e si limita a stanziare il minimo previsto dalla normativa nazionale. Gli studenti sanno benissimo che la colpa del caro affitti non è dei Comuni, bensì dell'assenza di politiche per la casa e per il diritto allo studio a livello regionale e statale».

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