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Premio Sinopoli all'associazione il Prossimo e alla Fondazione Carpinetum

Due realtà del territorio diventate presidi per i deboli. Lunedì sera all'M9 il riconoscimento in memoria del promotore finanziario scomparso due anni dopo la brutale aggressione del 2012 a Mestre. «Cercare di fare qualcosa per cambiare il futuro della città»

Cerimonia di consegna del premio Gabriele Sinopoli, lunedì sera all'Auditorium dell’M9. Un riconoscimento assegnato ogni anno dal 2015 e arrivato alla sesta edizione dopo lo stop del Covid. Dopo Ivano Mestriner, don Franco De Pieri, Giuseppe Dal Ben, Renzo Da Lio ed Eugenio Vomiero, per questa edizione il premio del Comitato Mestre Off limits è stato assegnato all'associazione il Prossimo e alla Fondazione Carpinetum, due realtà del territorio diventate presidi per i più deboli e create da Don Armando Trevisiol, recentemente scomparso. L'incontro è iniziato con un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage del cavalcavia di Mestre lo scorso 3 ottobre. 

Cercare di fare tutti qualcosa, guardando con fiducia alle forze dell'ordine è stato il filo conduttore dell'edizione che ha visto assegnare il premio a tante realtà del territorio. «Tutte - secondo Fabrizio Coniglio, presidente del Comitato Mestre Off Limits e del Coordinamento Nazionale - diventate grandi grandi perché i componenti si sono rimboccati le maniche, riuscendo a fare cose straordinarie». Durante il corso dell'evento è stato inoltre letto il messaggio del governatore Luca Zaia. A consegnare la targa è stata la signora Marzia, vedova di Gabriele Sinopoli, promotore finanziario, rimasto vittima di una brutale aggressione il 2 settembre del 2012 e deceduto poi nell'aprile del 2014 per i traumi riportati. 

«Comincio porgendo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia Sinopoli, questo premio è testimonianza della comunità capace di essere sempre più coesa nei momenti di difficoltà - ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro nel suo intervento, annunciando la volontà di coinvolgere i cittadini in appositi corsi per essere “sentinelle” sul territorio in caso di episodi di violenza. «Da Mestre potrebbe partire una vera e propria proposta collettiva - ha aggiunto Brugnaro - quella di dare poteri penali al giudice di pace per i reati contro il decoro, dove il Comune si fa carico delle spese. È prioritario cambiare le leggi, per trattenere le persone violente, che delinquono e che superano i limiti della decenza. Non può più passare il concetto di impunibilità. Il tema è l’esecuzione certa della pena». 

Nel corso di questa edizione è intervenuto anche il figlio di Gabriele Sinopoli, Filippo, che ha voluto porre l'attenzione sui disagi giovanili in costante aumento in questi anni post-pandemici. «Credo di parlare a nome di molti miei coetanei quando dico che il futuro è una cosa che mi terrorizza. Il Covid unito a un futuro che definire incerto mi pare il minimo - dice - dà come risultato un cocktail amaro». Di fronte a questo, «cercherò di dare ancora di più perché il futuro definito minaccia, diventi promessa», ha detto il generale Nicola Conforti, comandante dell'Arma. «Ha rubato la scena - argomenta il generale Giovanni Salerno, comandante provinciale della Finanza - Quello che ha detto impegna le istituzioni a dare delle risposte».

A consegnare la targa ai presidenti delle associazioni "Il prossimo" e "Fondazione Carpinetum", Edoardo Rivola e Andrea Groppo la targa è stata la signora Marzia, vedova di Gabriele Sinopoli. Il questore Gaetano Bonaccarso ha ringraziato perché, «una serata come questa dà energia e motivazione a tutto quello che facciamo ogni gorno - ha detto - Tornando domani dai miei collaboratori avrò una ragione in più per continuare a operare. Sono grato alle persone che si lamentano, vuol dire che la gente difende la propria città e noi oggi cerchiamo di rafforzare prima di tutto il rapporto di fiducia con le persone che amano il loro territorio».

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