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Rissa a colpi di bottiglie in via Piave, in due finiscono all'ospedale

La violenza è stata interrotta solo dall'arrivo degli agenti delle Volanti, corsi sul posto dopo la segnalazione al 113 dei residenti impauriti ed esasperati

Ancora caos per e strade di Mestre, ancora paura per i residenti di via Piave. In una delle zone più critiche della città, tristemente conosciuta negli ultimi anni per i tanti episodi di violenza, spesso legati anche al traffico di droga, martedì sera è scoppiata l'ennesima rissa, sedata solo dall'arrivo delle forze dell'ordine.

LA VIOLENZA – Stando a quanto raccontano i residenti di via Piave il parapiglia sarebbe scoppiato intorno alle 20 di martedì, quando un gran baccano, il rumore di urla e vetri rotti, ha attirato l'attenzione degli abitanti del quartiere. Di fronte a un chiosco di kebab alcuni stranieri, in totale cinque o sei persone, stavano litigando furiosamente, tra insulti, spinte e botte, probabilmente aiutati da qualche birra di troppo. I residenti non ci hanno pensato due volte e, esasperati dall'ennesima risa sui marciapiedi sotto casa, hanno subito allertato il 113.

FUGGI FUGGI – Sul posto sono arrivati in poco tempo gli agenti delle Volanti, ma alla vista delle auto della polizia i nordafricani che stavano causando un simile caos non hanno perso tempo: la maggior parte di loro si è dileguata, fuggendo per le strade laterali e facendo perdere ogni traccia. Solo uno di loro, un 23enne tunisino con evidenti ferite al volto, probabilmente causate da una bottigliata, è stato bloccato dai poliziotti. Il ragazzo, identificato come già controllato in passato ma senza alcun precedente penale, è stato subito portato in ospedale per le cure del caso.

IN OSPEDALE – Al pronto soccorso dell'Angelo di Mestre gli agenti, presenti come “scorta” per il ragazzo ferito, hanno identificato un altro dei partecipanti alla rissa, anche lui corso in ospedale per medicarsi. Lo straniero, 27enne, anche lui tunisino e anche lui senza precedenti penali, aveva riportato a sua volta alcune brutte ferite al viso. Entrambi, interrogati dagli agenti, hanno raccontato di essere stati aggrediti da un gruppetto di loro connazionali, ma non hanno voluto spiegare le ragioni della violenza. Il più giovane è stato curato e subito dimesso, per l'altro invece è stata fissata una prognosi di sette giorni.

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