Femore fratturato a 106 anni, operato torna in piedi dopo due giorni
Antonio Bragato, classe 1917, residente a Portogruaro, padre di 4 figli, durante la seconda guerra mondiale fu prigioniero in un campo di concentramento
Durante la Seconda Guerra Mondiale era stato ferito e poi rinchiuso in un campo di concentramento vicino a Stoccarda, a distanza di vari decenni la sua forza e determinazione, unitamente alla professionalità dell’equipe di ortopedia di Portogruaro, lo hanno reso protagonista di una nuova e difficile esperienza di vita. Antonio Bragato, 107 anni ad aprile, ricoverato sabato scorso in ospedale per la frattura del femore, è stato sottoposto a un intervento chirurgico superato senza problemi e a breve rientrerà a casa in buona salute.
Stefano Saggin, nuovo direttore dell’ortopedia di Portogruaro, spiega i dettagli del singolare evento: «Ci siamo trovati di fronte a una vera forza della natura, sia dal punto di vista fisico che mentale. Il signor Bragato non intendeva certo rinunciare alla mobilità per la frattura del femore: ha affrontato con determinazione l’intervento e a distanza di due giorni lo abbiamo rimesso in piedi». A breve verrà dimesso e poi dovrà fare della riabilitazione per riprendere le funzionalità dell’arto.
Ferito in guerra e portato in un campo di concentramento
Antonio Bragato, classe 1917, residente a Portogruaro, padre di 4 figli, era stato chiamato alle armi nel 1939 e addestrato come mitragliere. Durante la Seconda Guerra Mondiale combatté sul fronte jugoslavo dove fu ferito e trascorse poi 40 giorni all’ospedale di Fiume. Nel 1943 fu nuovamente mandato sul fronte jugoslavo dove venne catturato dai tedeschi (prima alleati poi nemici) e portato in un campo di concentramento a Heilbronn nei pressi di Stoccarda dove vi rimase fino all’arrivo delle milizie americane che lo liberarono al termine del conflitto mondiale.
Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday