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Domenica, 28 Aprile 2024
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La polizia ricorda il commissario capo Alfredo Albanese

Ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980: questa mattina la consueta cerimonia di commemorazione

La polizia di Stato ha commemorato oggi con una cerimonia il commissario capo Alfredo Albanese, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse la mattina di 43 anni fa a Mestre. In mattinata gli agenti è stata deposta una corona d’alloro a nome del capo della polizia alla targa nel corridoio dell’ufficio di gabinetto della questura, che ne ricorda il tragico eccidio. A seguire, presso gli impianti sportivi comunali di via Castellana a Zelarino, come già accaduto nelle precedenti edizioni della manifestazione si è disputata la finale della 40esima edizione del torneo di calcio a lui dedicato, nella quale si sono affrontate le squadre Actv Venezia contro Gs Polizia Municipale di Venezia, vincitrici del rispettivo girone eliminatorio.

All’evento hanno preso parte numerosi ragazzi delle scuole del territorio veneziano, al fine di conservare nelle giovani generazioni la memoria storica. Dopo le premiazioni delle squadre sono seguiti i ricordi della vedova Albanese, Teresa Friggione, oltre a quelli di alcuni amici e colleghi dirigenti, ora in quiescenza, del compianto commissario capo e una testimonianza del giornalista Adriano Favaro. Analoga cerimonia si è svolta a Jesolo, presso il cippo commemorativo posto sull’area di fronte alla scuola media “G. D’Annunzio” in Via Nausicaa.

Nato a Trani (Bari) il 9 gennaio 1947, dopo la laurea in giurisprudenza il Albanese entrò nell’amministrazione della pubblica sicurezza nel 1975. Nell’aprile dello stesso anno prese servizio presso la questura di Venezia, dove gli venne assegnata la dirigenza del terzo distretto di polizia di Mestre. Nel 1979 venne trasferito alla Digos veneziana a capo della sezione antiterrorismo. Fra le numerose indagini legate all’eversione, fu particolarmente impegnato nella ricerca degli autori dell’omicidio di Sergio Gori, vicepresidente della Montedison di Marghera, avvenuto per mano terroristica il 29 gennaio 1980. Il 12 maggio 1980 subito dopo essere uscito di casa, in centro a Mestre, fu assassinato da un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse. Morì durante il trasporto all’ospedale di Mestre Umberto I, lasciando la moglie Teresa in attesa del loro primo figlio. L’omicidio di Albanese fu rivendicato dalle Brigate Rosse con una telefonata anonima e successivamente con un volantino fatto pervenire in un cestino di rifiuti nel centro storico veneziano. Gli autori furono successivamente individuati e arrestati a termine di indagini che portarono alla scoperta dei loro covi nei Comuni di Jesolo e di Udine.

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