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Tornano le segnalazioni di una foca monaca: dopo giorni però ancora niente conferme

Il racconto di un possibile avvistamento nell'Alto Adriatico è stato raccolto (e rilanciato) dalla Lipu. Riguarderebbe una gita al largo di Chioggia di 2 settimane fa: "Ma non ci sono foto"

Vi ricordate della foca monaca in laguna? Era il 2013 e le segnalazioni furono tante e sempre più circostanziate, ma alla fine non si scoprì effettivamente se l'insolito esemplare (non per la costa slava a quanto pare) si fosse effettivamente spinto dentro le bocche di porto. Ora l'argomento torna d'attualità, attraverso il racconto raccolto e diramato ai media dalla Lipu. La segnalazione è di qualche giorno fa, pubblicata da GreenReport, ma nel frattempo non sembrerebbero essere giunti altri avvistamenti del genere. Di più: segnaliamo che non c'è nessun riscontro fotografico. Riportiamo comunque il racconto diramato ai media dalla Lipu, chiedendo a chiunque sia stato protagonista di una vicenda simile di segnalarcelo o di farlo presente all'associazione stessa.

Il racconto

"Erano ormai passate le 18 di domenica scorsa - si legge - l’ora in cui la coppia aveva programmato il rientro alla darsena di ormeggio attraverso il canale del Brenta. Sarà stata la temperatura gradevole o il mare che in quel momento era calmo come un olio, ma la voglia di rientrare non era poi così pressante, quindi i due decidevano una sosta proprio di fronte alla diga foranea che protegge la bocca del Brenta, un luogo dove spesso era capitato loro di fare osservazioni interessanti. Soprattutto di pesci che, impegnati in chissà quali scorribande, di tanto in tanto guizzavano sulla superficie. Questi erano i pensieri quando avvistavano per la prima volta una testolina scura a circa una ventina di metri di distanza. “Hai visto? Si, ho visto, ho visto anch’io”. Mentre ancora i due discutevano sulla strana osservazione, domandandosi se per caso non potesse trattarsi di una tartaruga marina, la testolina riemerge spostata lateralmente di alcune decine di metri e poi giù di nuovo. Pochi minuti di ricerca tutt’intorno per tentare di rivederla ed ecco ancora apparire l’animale, questa volta leggermente più vicino. Quando poi si immerge i due riescono persino a vedere anche una parte del dorso, scuro esattamente come la testolina.

"È una foca!"

"«Ma è una foca, si proprio una foca». A questo punto mano ai cellulari, risoluti a non farsi sorprendere impreparati all’appuntamento successivo. Passano dieci lunghissimi minuti senza ulteriori avvistamenti. Dal primo ne erano trascorsi ormai più di venti e il traffico di barche, che lentamente rientravano dal mare attraverso il canale del Brenta, era anche aumentato. «Peccato, sarebbe stato bello vederla ancora». Giusto il tempo di riporre i cellulari e prepararsi a riavviare il motore che l’animale si riaffaccia proprio dietro alla poppa della loro barca, ben visibile da entrambi e soprattutto a distanza molto inferiore rispetto alle volte precedenti. Uno scambio di sguardi tra loro tre che rimarrà ben impresso nella mente e nel cuore degli astanti. A parte l’emozione, quest’ultimo avvistamento fornisce un dato aggiuntivo che consiste nel consentirgli di notare una colorazione più chiara sul collo e in generale sulle parti inferiori dell’animale, che fino ad allora era apparso tutto molto scuro, quasi nero".

"Ripetizione di un copione già visto"

"Non ho difficoltà a giudicare questa nuova segnalazione come la ripetizione di un copione già visto nel recente passato da quelle parti - dichiara Emanuele Coppola, del Gruppo foca monaca - Ci troviamo ancora una volta di fronte ad una foca di giovanissima età, quasi certamente nata in qualche grotta delle coste istriane o comunque dell’area del Quarnero. Animali che in quello stadio della loro crescita si confrontano con la necessità di trovare autonomamente il loro sostentamento e per fare questo coste, foci e aree lagunari sono quanto di meglio la regione possa offrire loro. Se aggiungiamo a questo la notizia del ritrovamento dei resti di una foca adulta lo scorso anno in una località poco più a Sud, al confine con l’Emilia Romagna, possiamo ben dire che lo spontaneo ritorno della foca monaca in alto Adriatico è una bellissima novità di questi anni". L'autore invita tutti a segnalare eventuali altri avvistamenti: "Ma, mi raccomando, gli animali devono essere lasciati indisturbati", si sottolinea.

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