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Cittadella della Giustizia: 40milioni di fondi dal Pnrr per completare il restauro

i lavori dovrebbero essere completati per il 2026

È stato approvato il progetto definitivo del terzo e ultimo lotto della Cittadella della Giustizia, interamente finanziato con fondi del Pnrr. L’impegno di finire i lavori è previsto entro il primo trimestre del 2026. «In questi mesi e in seguito ad una continua collaborazione tra Comune e Ministero della Giustizia – spiega l'assessore ai lavori pubblici, Francesca Zaccariotto - è stato stabilito di incrementare lo stanziamento per la realizzazione dei lavori di 10 milioni di euro, arrivando così a 40 milioni di euro. Un aumento dovuto al rincaro del costo per i materiali e in seguito ad alcuni approfondimenti progettuali». 

Nello specifico, il progetto per la riqualificazione del terzo lotto consentirà il recupero di edifici esistenti che coprono un’area di 9mila metri quadri di superficie. «In questo modo riusciamo a procedere in quell’importante percorso per assicurare  alla giustizia la possibilità di poter operare in spazi adeguati, funzionali e, soprattutto, concentrati in un unico luogo - aggiunge Zaccariotto -: una condizione di partenza per poter garantire tempi sempre più rapidi e certi che è una delle condizioni necessarie per attrarre investimenti in città e continuare a garantire condizioni di sviluppo e crescita».

«Grazie a questa importante delibera, riusciremo a garantire tempi sempre più rapidi e certi alla giustizia - commenta il sindaco Luigi Brugnaro -. Dobbiamo assicurare al personale di poter operare in spazi adeguati e funzionali, recuperando al contempo edifici dismessi che appartengono al patrimonio storico-culturale della città. La giustizia è un bene di tutti ed è fondamentale che vi sia un centro d’eccellenza per tutte le attività giudiziarie che si svolgono a Venezia e che, necessariamente, hanno connessioni con l’intero territorio veneto». Il terzo lotto prevede interventi sugli edifici 7, 12 e 13 e sarà destinato a ospitare la Corte d’Appello settore penale, la Procura Generale presso la Corte d’Appello (liberando così Palazzo Grimani) e il Tribunale di Sorveglianza (attualmente collocato nell’edificio 16 e che libererebbe spazi per ospitare la seconda sezione Civile della Corte d’Appello attualmente a Palazzo Cavalli).

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