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Quattro ciclisti sulle tracce della Serenissima: il racconto in sella dall'Adda all'Isonzo

I quattro protagonisti hanno condiviso con noi una parte del loro tragitto in bici partito da Bergamo e con punto d'arrivo, oggi, a Noale

L'arrivo è previsto per oggi, 21 luglio, a Noale. Un tour in bicicletta di fatto singolare, pensato e realizzato da Daniele Marcuglia e Nicola Bergamo, due appassionati dell’ambiente e della bicicletta ma anche due studiosi della storia della Repubblica di Venezia, soci dell’associazione culturale “E Nostre Raise” di Zero Branco che dal 2001 cura eventi e pubblicazioni nell’ambito di storia, lingua e tradizioni dell’area veneta. Con loro Giovanni Scapin, di professione manager, e l'ultimo aggiunto, Angelo il "bocia", di soli 15 anni. L'impresa? Un itinerario di 530 chilometri dall'Adda all'Isonzo, partito il 18 luglio da Treviso con arrivo previsto, per l'appunto, nella Città dei Tempesta, che confluirà in una guida ciclo-turistica e storica pubblicata dalla casa editrice Editoriale Programma di Treviso.

Il tour in bici "Dall'Adda all'Isonzo"

Il racconto di viaggio

I quattro ciclisti hanno voluto raccontarci un estratto della loro "avventura", tra peculiarità ambientali, turistiche, enogastronomiche e turistiche di ogni territorio che hanno attraversato.

«E alla fine siamo partiti, lasciandoci dietro occupazioni, preoccupazioni, impegni, grane e fatiche. Ciascuno con dei propri obiettivi (scoprire, recuperare, dimostrare, staccare), ciascuno con la sua bici, le borse, ciascuno con la sua storia da scrivere stavolta su due ruote. È confortante sapere che in questi estremi lembi della Val Brembana il leone di San Marco sventola ancora nell'inedito scenario di un passo a duemila metri. Nessuna nostalgia, ci rassicura Mauro Salvini, assessore del Comune di Mezzoldo, 150 anime, ma quella della Serenissima a Bergamo è una storia di cui tener conto. 

Passo San Marco, 1992 m. s.l.m. è il punto di partenza e il nome di un rifugio vicino alla cima dove l'ostessa Silvia ci offre polenta, formaggio e salame come una brava massaia che dà il meglio per i suoi figli. E il suo lavoro è ben apprezzato a giudicare dalle diverse decine di ciclisti e motociclisti che si affollano nel più rigoroso rispetto della normativa anti covid per un panino, una bibita o un piatto di pasta. Lo spuntino insomma è ottimo per i ciclisti come noi in procinto di salire in bicicletta, specie se la strada è in discesa.

E di discesa cruda si tratta subito, con 1500 mt di dislivello in poco più di 15 chilometri di tornanti. A valle, dopo Piazza Brembana, l'itinerario si fa dolce e sicuro nel sedime di una vecchia ferrovia che ci porta in qualche decina di km nei pressi di Bergamo. Prima però l'itinerario prevede una stupenda escursione nella boscosa Greenway della Quisa, più di una dozzina di km immersi nel verde e nelle acque. Di lì a poco, l'ingresso in città da Porta San Lorenzo ci disillude del fatto che scendere da nord su Bergamo Alta non prevede comunque strade in discesa»

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