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Un manifesto per la cultura e un appello: «Assegnare un assessore a tempo pieno»

L'iniziativa venerdì al palazzo del Cinema del Lido. Zecchi: «Settore strategico, sta sempre più decadendo» Baretta: «Questa città può fare produzione culturale: musica, teatro, cinema, belle arti»

La Biennale del Cinema al Lido come contesto per tornare a parlare di cultura a Venezia, con un'iniziativa: quella del professor Stefano Zecchi di stamattina, davanti al palazzo del Casinò, dove ha presentato il manifesto "#Save the Culture of Venice". Il documento è stato sottoscritto da alcuni esponenti del mondo culturale italiano: il musicologo e compositore Marco Tutino, il matematico professor Piergiorgio Odifreddi, il professor Marco Bassani dell'Università di Milano, Carlo Lottieri dell'Università di Verona, l'avvocato Alessio Morosin e il conte veneziano Giancarlo Dolfin.

Il palazzo della scienza

«Sono molto preoccupato per la cultura di Venezia – spiega il professor Zecchi – un settore cruciale e strategico per la città, che sta sempre più decadendo: Venezia è di fatto senza un assessore e un assessorato alla Cultura da anni, funzione svolta - fino a poco tempo fa - dall'ex presidente della Biennale, Paolo Baratta. Molte volte si sente dire “Venezia città della cultura” e invece purtroppo è sempre più provinciale, incapace di interessare e attrarre a livello internazionale. Con l'amico Philippe Daverio puntavamo ad organizzare una manifestazione “oltre Biennale” cercando le connessioni tra mostra e città». Zecchi, candidato sindaco per il Partito dei Veneti, ha spiegato che questo avento non aveva connotazioni politiche.

Ad un certo punto alcuni veneziani si sono disposti in riga davanti al palazzo del Cinema, ognuno con in mano una lettera, a comporre la frase con hashtag, "#Save the Culture of Venice", che è stata pronunciata ad alta voce in italiano: "salviamo la cultura a Venezia". La scelta di posizionarsi davanti al palazzo del Casinò del Lido, ha spiegato il professore, è legata al fatto che una delle sue proposte è quella di realizzare all'interno dell'edificio il "palazzo della scienza d'Europa" da affidare al professor Odifreddi (tra i sottoscrittori del manifesto).

La sottoscrizione

«Ho condiviso con grande piacere e con determinazione l'iniziativa spontanea a favore della cultura del professor Stefano Zecchi alla Biennale del Cinema del Lido - afferma l'avvocato Alessio Morosin - La Regione deve essere protagonista nel suo ruolo di catalizzatore per altre iniziative che attengono al territorio veneto. Le nostre città sono tutte città di cultura e abbiamo bisogno di investire senza lasciar alla cultura un ruolo ancillare. Con il professor Zecchi abbiamo già parlato dell'idea di fare dei palazzi abbandonati o delle isole non adeguatamente curate, a Venezia, la sede di istituti ed enti di livello internazionale, di Università di tutto il mondo, perché Venezia deve essere capitale di cultura europea e la Regione pronta a lavorare per questi obiettivi di grande respiro. Il riscatto per i nostri territori viene dal turismo di qualità e dalla cultura».

Musei

Sulla cultura è intervenuto anche il segretario del Pd Giorgio Dodi, dopo la dichiarazione del sindaco Luigi Brugnaro che ha affermato di voler mantenere la delega in caso di riconferma della carica di primo cittadino. «Ha messo le mani avanti comunicandoci il suo intento - ha scritto Dodi - Ben sappiamo cosa rappresenta per lui la cultura, basta vedere come ha gestito, anzi non gestito, la riapertura dei Musei civici. Un paradosso indecente che una città come Venezia non abbia un vero assessore alla cultura».

Produrre cultura

«È del tutto impensabile che un sindaco possa, da solo, occuparsi in prima persona della cultura di una città come Venezia», dice il candidato sindaco Pier Paolo Baretta. Ripristinare l'assessorato alla cultura è un preciso impegno, dopo che continuo a raccogliere dai cittadini, e in particolare dal ricco mondo dell'associazionismo del territorio, la richiesta di avere un interlocutore dedicato. Il ruolo dell'assessore alla cultura - aggiunge  - sarà quello di mettere in rete il mondo delle associazioni e istituzioni culturali. Ma sarà anche importante iniziare a pensare che questa città può ancora fare produzione culturale: musica, teatro, cinema, belle arti. Già è stato un grave errore nei 5 anni passati non avere nominato un assessore alla cultura e perseverare mi sembra un'opzione che Venezia non si può permettere».

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