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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia San Marco / Piazza San Marco

Attività stremate delle città d'arte: «Tornare al decreto Agosto. Il sostegno all'affitto non basta»

L'appello di Roma, Milano, Venezia e Firenze al presidente Draghi e al ministro Garavaglia. «Le aziende storiche sono patrimonio culturale dei centri. Si rischiano altre chiusure». Vernier: «Il sostegno recente non copre neanche una mensilità di canone»

Le associazioni delle attività commerciali dei centri storici delle città d'arte italiane (associazione Via Condotti a Roma, associazione MonteNapoleone district a Milano, associazione Piazza San Marco a Venezia e associazione Ponte Vecchio a Firenze) con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro del Turismo Massimo Garavaglia chiedono sostegni economici che tengano conto dei costi fissi sostenuti a fronte di cali del fatturato del 65-70% (affitti soprattutto). «Imprese che non sono state sinora adeguatamente supportate dagli interventi statali. La situazione - scrivono - è sempre più difficile».

«Sono le eccellenze nei settori della moda, del gioiello, e dell’artigianato in genere svolgono un'attrazione turistica del Paese. I loro prodotti rappresentano la storia dell'artigianalità, della creatività e dell'inventiva italiana e delle bellezze naturali e artistiche dell'Italia». Si tratta di aziende il cui fatturato dipende in media almeno per il 65-70% dagli acquisti dei turisti stranieri, soprattutto extraeuropei. «La pandemia - continuano le associazioni - ha reso difficile la sopravvivenza di aziende storiche. Roma, Venezia, Firenze e Milano sono città rinomate anche per le vie dello shopping che purtroppo ormai sono deserte da più di 12 mesi. Queste attività commerciali, quando non hanno già chiuso, soffrono come gli alberghi, ma la situazione è forse peggiore perché, a differenza degli alberghi, rimanendo talvolta aperte, continuano a sostenere costi senza avere corrispondenti ricavi».

A fronte di questa situazione i portavoce delle città d'arte (Gianni Battistoni presidente associazione Via Condotti, Guglielmo Miani presidente associazione MonteNapoleone district, Claudio Vernier presidente associazione Piazza San Marco e Giuditta Biscioni presidente associazione Ponte Vecchio) chiedono di prevedere nel prossimo provvedimento un sostegno basato sul calo annuo del fatturato, non mensile, e dei costi fissi annuali, considerato che il recente sostegno non copre in molti casi neppure una mensilità del canone di locazione. «I costi fissi delle nostre aziende in termini di affitto e di oneri commerciali di vario tipo sono sensibilmente più alti di aziende operanti in altre zone delle città - spiegano - Il decreto agosto del 2020 (governo Conte) potrebbe essere il punto di partenza - concludono - modificando i termini, considerato che si erano rivelati del tutto insufficienti. A titolo indicativo riteniamo che il precedente aiuto vada almeno moltiplicato per 12, affinché venga rapportato a una perdita annua e non mensile».

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