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Economia

Economia della bellezza, due casi aziendali a Venezia: Cipriani e Mavive

La ricerca di Banca Ifis. «La provincia è un vero e proprio contenitore di ricchezze». Harry’s Bar nel 2001 dichiarato Patrimonio nazionale dal ministero dei Beni Culturali. Famiglia Vidal: oggi gestisce 10 brand con 50 dipendenti

Il sistema economico della bellezza, con i suoi luoghi, attori e servizi, contribuisce al Pil italiano per oltre il 17%. A dirlo è uno studio di Banca Ifis, secondo il quale sono 341.000 le imprese italiane design-driven per un fatturato annuo complessivo di 682 miliardi di euro. In Italia c’è un museo, monumento o un’area archeologica ogni 50 chilometri quadrati e sono 128 milioni le persone che ogni anno fruiscono del patrimonio italiano. Questi risultati sono diventati il contenuto di un’installazione artistica esposta al Padiglione Venezia della 17esima Mostra Internazionale di Architettura. 

Tra i case history di successo c'è Venezia, come città-contenitore di ricchezze naturali, artistiche e di stile, anche nella manifattura. Attraverso due casi aziendali Venezia racconta l’economia della bellezza: Cipriani Food e Mavive, agroalimentare e arte profumatoria. Quest’ultima affonda le radici in mille anni di storia al femminile con la prima principessa bizantina, Maria Argyros, che riuscì a portare la cultura del profumo in laguna. 

L'agroalimentare e il prestigio di Cipriani Food 

La provincia di Venezia può essere considerata un vero e proprio contenitore di ricchezze della terra e di gusto nei prodotti lavorati, secondo l'indagine di Banca Ifis. I ricavi del settore agroalimentare della provincia di Venezia sono quasi 5 miliardi. Oltre 7 mila sono le imprese agricole che rappresentano il 10% del totale regionale. Con 130 mila ettari coltivati Venezia è la seconda provincia del Veneto, che concentra il 16,8% del totale della superficie agricola. È il 13 maggio 1931 quando, per la prima volta, Giuseppe Cipriani apre le porte del suo locale, inconsapevole della portata e dell’importanza che questo semplice bar assumerà nel corso degli anni. Qui nasceranno tre parole di uso comune: Bellini, Carpaccio e Harry’s Bar. Parole che diventano sinonimi senza tempo di ristorazione, qualità e concretezza. Al bancone dell’Harry’s Bar si sono seduti personaggi del calibro di Gary Cooper, Katharine Hepburn, Joe di Maggio e naturalmente Hemingway. L’Harry’s Bar non ha fatto solo la storia dell’Italia, ma anche la storia professionale di una famiglia. Non a caso nel 2001 viene dichiarato Patrimonio Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali. Un’azienda che si rinnova e si ridefinisce. Se da un lato tradizione ed esperienza definiscono le cadenze gestionali e le scelte imprenditoriali della Cipriani Food, dall’altra nasce l’e-commerce, dove grazie all’innovazione i prodotti della tradizione italiana trovano spazio sulle tavole degli amanti del buon vivere. Un mix vincente che dal 2018, quando il fatturato si assestava intorno all'1.5 milioni di euro, passa ad un previsionale di 8.5 milioni nel 2021, con l’assunzione di 14 nuovi collaboratori. È come se la Cipriani Food, traendo forza dalle sue radici veneziane, trovasse ispirazione per il suo futuro. 

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La cosmetica e l’arte profumiera di Mavive

La storia della famiglia Vidal: la bellezza tra tradizione e modernità. Essere mercanti, a Venezia, vuol dire essere intenditori, avventurieri, cultori della bellezza, viaggiatori, sognatori e imprenditori. Come la famiglia Vidal, ambasciatrice del made in Venezia in tutto il mondo e testimone dell’effimera bellezza, grazie alla volontà di creare un progetto culturale capace di legare la tradizione profumiera famigliare con il patrimonio culturale veneziano e la storia dell’Arte profumatoria della città. È stata la primissima azienda a metter radici a Porto Marghera, il futuro polo dell’industria veneta. Ma anche la prima a intraprendere un marketing moderno, legato a testimonial d’eccezione e a uno stile proprio. Da un piccolo stabilimento a San Stae, al sogno internazionale di Mavive. Già nel tardo Medioevo Venezia era la capitale europea del commercio: è iniziata così la storia del profumo e della cosmetica che diventa, nei secoli successivi, il centro dell’arte profumiera d'Europa. Era il 1900 quando Angelo Vidal, caporalmaggiore nella campagna d’Africa e agente in biade e coloniali, fondava il primo laboratorio di saponi a Venezia, precisamente negli ambienti di Palazzo Mocenigo. Cominciò a operare in proprio e inizialmente anche per conto del saponificio veneziano Salviati, che fece da subfornitore per i primi suoi marchi brevettati: il sapone San Marco e la lisciva Vidalina. Nel frattempo, il saponificio Salviati aveva aperto una fabbrica a sud della stazione ferroviaria di Mestre e, quando nel 1912 fu messo in liquidazione, Angelo lo rilevò e lo aggiunse alla sua prima piccola fabbrica in campiello Trevisani a Cannaregio. Una storia imprenditoriale che anno dopo anno si riscopre forte e solida, sia sul versante nazionale che internazionale. Con un fatturato di oltre 28 milioni di euro (dato relativo al 2020), Mavive oggi gestisce 10 brand grazie al supporto quotidiano di 50 dipendenti. Mavive, fondata nel 1986, è oggi rappresentata dalla terza e quarta generazione della famiglia Vidal.

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