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Ospedale Dolo, Cgil attacca e la Regione replica: "Presto ripartiranno i lavori"

Volantinaggio sindacale in programma venerdì, in occasione della visita dei componenti della quinta commissione regionale. Boron: "Dal 2016 a oggi fatti quasi 10 milioni di investimenti"

La Funzione Pubblica Cgil ha atteso davanti all'ospedale di Dolo, venerdì, la quinta commissione regionale che era in visita alla struttura. Nell'occasione la sigla sindacale, in presidio all'ingresso, ha affisso un volantino, recante la lista delle «criticità, sia strutturali che riguardanti l'organico» che, spiega, sono state segnalate da tempo. Il Pronto soccorso, scrive la sigla, «è ancora in parte allestito con un tendone che richiama le feste paesane. La situazione è insostenibile». E ancora: «Medici, infermieri, tecnici, amministrativi, nonostante la carenza d'organico continuano a garantire i servizi alla cittadinanza, pur facendo i conti con il turn over bloccato, ferie saltate, riposi 'spariti'. Vogliamo delle risposte».

La commissione

«Le associazioni sindacali dovrebbero essere attente anche a quello che è stato fatto a Dolo - dice Fabrizio Boron, presidente della quinta commissione della Regione Veneto - . Sono venuto nel 2016, è stato presentato un nuovo progetto per il Pronto soccorso ed è stata autorizzata l'Ulss a finanziare lavori per 5 milioni. Altri 2 milioni sono stati finanziati per la sistemazione dell'ultimo piano del monoblocco vecchio, altri 2 sono stati previsti per la manutenzione di varie parti, come i bagni degli spogliatoi dei dipendenti, il poliambulatorio, l'area diabetici, la coibentazione: in totale 10 milioni dal 2016 a oggi. Credo che non serva dire altro».

Cantiere fermo

«Il Cantiere - continua Boron - è iniziato nel 2018, 6 mesi fa, e sono state realizzate le palificazioni per sorreggere la struttura. Poi l'azienda che ha vinto l'appalto è entrata in difficoltà, allora c'è stata la revoca del contratto e l'assegnazione all'azienda successiva risultante in graduatoria. A breve ci sarà il trasferimento dei lavori alla ditta successiva, e nel frattempo i collaudi delle palificazioni provando carico, vibrazione, cemento ecc., propedeutici alla realizzazione del parte superiore. Serviranno altri due mesi».

Sulla carenza di personale ospedaliero la Regione punta il dito contro lo Stato, che «obbliga a diminuire la spesa anno dopo anno, dal 2014». Ma viene anche criticata dalla quinta commissione la programmazione scolastica universitaria. «È sbagliata, Medicina e scuole di specializzazione a numero chiuso hanno fatto sì che oggi ci troviamo con i concorsi che vanno deserti. C'è un problema strutturale - spiega Boron - vogliamo medici per la specializzazione già inseriti in ospedale, le proposte le abbiamo fatte, attendiamo che il governo si pronunci in merito e attendiamo l’autonomia. Sul personale ospedaliero vogliamo budget finanziari, la Regione deve essere libera e deve organizzare la formazione specialistica direttamente nelle corsie, come era una volta».

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