Art Night, ingresso gratis a Palazzo Grassi
In occasione di Art Night Venezia, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta “Luc Tuymans, uno sguardo sul cinema”, un ciclo di proiezioni lungo tutta la notte curato dallo stesso Tuymans, artista protagonista della mostra “La Pelle” che cura insieme a Caroline Bourgeois, a Palazzo Grassi. Nella stessa serata, l’esposizione resterà aperta al pubblico gratuitamente dalle 20 alla mezzanotte.
Le proiezioni
Il primo film scelto dall’artista è un classico dell’horror anni Settanta, “Don’t Look Now” diretto da Nicolas Roeg (Regno Unito, 1973, 1h50’).
Ambientata in una Venezia cupa e uggiosa, la trama racconta della disperazione di una famiglia in seguito alla morte della figlia più piccola e ne indaga la vicenda, approfondendo la psicologia del dolore. La depressione, porterà la coppia ad avvicinarsi a due anziane veggenti, dando il via a una serie di eventi dal tragico epilogo. Il film è un capolavoro unanimemente riconosciuto per il montaggio sperimentale per l’epoca e la particolare fotografia impressionista.
A seguire, la proiezione di “Rundskop”, film d’esordio del regista belga Michaël R. Roskam (Belgio, 2001, 2h04’), presentato alla 61° Berlinale 2011. La vicenda è ambientata nella provincia di Linde si sviluppa in seno all’ambiente malavitoso fiammingo, impegnato nello smercio di ormoni destinati all’allevamento. Quella del mafia-movie è in realtà solo la cornice di un dramma grottesco, il vero soggetto del film è l’indagine sulla personalità del protagonista, solitario, violento, afflitto dalla colpa e segnato da un episodio doloroso che lo spingerà sino ad estreme conseguenze.
La fotografia, incentrata su tonalità fredde, dipinge un piccolo mondo da cui i colori sono completamente banditi.
L’ultima opera in calendario è il documentario “Caniba” (Francia, 2017, 1h30’), diretto da Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor nel 2017 e dedicato a Issei Sagawa. Non si tratta di una ricostruzione della vicenda del cannibale giapponese, divenuto una star. Il film è piuttosto un’indagine sulla sua figura, ripresa in maniera ossessiva, morbosa, sul rapporto misterioso con il fratello, Jun Sagawa (anch’esso in preda a una strana perversione), su carne e desiderio. Il ‘mostro’ parla in più lingue, mentre la camera lo cerca e lo riprende come in una pulsazione costante, al suo fianco il fratello racconta di una altrettanto sorprendente ossessione personale.