Gaetano Savatteri racconterà la mafia e non solo allo Iusve di Mestre
Gaetano Savatteri, il coautore di «Mafia capitale», sarà allo Iusve, per raccontare la mafia e quello che cambia dopo le stragi.
C'è un modo «giusto» per parlare di mafia e di terrorismo? Come sono cambiate le parole usate dai mezzi di comunicazione negli anni? Come viene percepita oggi la malavita e cosa cambierà, ora, dopo le stragi?
A due settimane dal via (il 5 novembre scorso) del maxi processo di mafia capitale Gaetano Savatteri, coautore con Francesco Grignetti di «Mafia capitale. L'atto di accusa della Procura di Roma» (edizioni Melatempo) e caporedattore di Matrix arriva allo Iusve, l'Università salesiana di Venezia per parlare di mafia e informazione. Ma anche, visti i recenti fatti di cronaca, di terrorismo affrontando le declinazioni locali del fenomeno.
L'appuntamento è dalle 14.30 alle 17.30 nella sede di Mestre dello Iusve con gli studenti di «Scienze e Tecniche della Comunicazione». L'incontro prevederà un dibattito tra lo stesso Savatteri e Francesco Pira, docente del corso di «Comunicazione Pubblica e d'impresa» insieme ad Andrea Altiner e sarà introdotto dal direttore del Dipartimento di Comunicazione Mariano Diotto.
GAETANO SAVATTERI
Gaetano Savatteri è nato a Milano nel 1964, da genitori di Racalmuto. A dodici anni è tornato, con la famiglia, in Sicilia, proprio a Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia. E qui, assieme ad altri giovani, nel 1980 ha fondato il periodico «Malgrado tutto», piccola testata giornalistica che nel primo numero presentava un articolo di Sciascia. L’autore de «Il giorno della civetta» restò sempre affezionato a quel foglio locale. In pochi anni, attorno alla testata, si sono raccolte molte altre firme come quelle di Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo. Ancora oggi il giornale continua ad essere il luogo nel quale si ritrovano giornalisti e scrittori legati alla figura di Sciascia: Andrea Camilleri, Giuseppe Bonaviri, Matteo Collura. Nel 1984 Savatteri comincia a lavorare come cronista nella redazione di Palermo del Giornale di Sicilia. In seguito si trasferisce a Roma, prima come inviato dell’Indipendente, poi come collaboratore del Tg3. Dal 1997 è giornalista Mediaset prima al Tg5. Oggi è a capo della redazione di Matrix. Dirige un Festival sulla legalità in Calabria, ed un suo romanzo ha ispirato «Uno per tutti», un film di Mimmo Calopresti che sarà presto nelle sale cinematografiche e che vede fra i protagonisti Fabrizio Ferracane, Giorgio Panariello, Thomas Trabacchi e Isabella Ferrari.