Al Goldoni in scena il capolavoro di Tennessee Williams "Lo zoo di vetro"
Sogni, paure, sentimenti, ma anche rimorsi, oppressione, illusioni. Giovedì 18 aprile, al Teatro Goldoni di Venezia, debutta Lo zoo di vetro, il capolavoro di Tennessee Williams per la regia di Pier Luigi Pizzi, che ne ha curato anche scene e costumi. Il testo, tradotto da Gerardo Guerrieri, tocca l’anima per ricordare a tutti cosa significa inseguire la propria vocazione. Lo spettacolo, in scena fino a domenica 21 aprile, prodotto da Best Live e Teatro Stabile del Veneto– Teatro Nazionale, vede sul palco Mariangela D’Abbraccio, Gabriele Anagni, Pavel Zelinskiy ed Elisabetta Mirra.
Lo spettacolo
La trama, ambientata alla fine degli anni ‘30, racconta le vicende della famiglia Wingfield composta dalla madre Amanda e dai suoi due figli, Tom e Laura, ragazza timida e claudicante. Abbandonata dal marito, Amanda deve affrontare le difficoltà, i timori e le ansie che le derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli con un comportamento che oscilla tra il tenero e l’eccessivo. Laura, resa zoppa da una malattia e pertanto introversa e chiusa, è come intrappolata in un suo mondo di illusioni e passa tutto il suo tempo ad ascoltare vecchi dischi, leggere romanzi e soprattutto accudire una collezione di animaletti di vetro.
Tom, invece, lavora in una fabbrica di scarpe per mantenere Laura e Amanda, ma la vita noiosa e banale che conduce, nonché la morbosa presenza della madre, lo rende irascibile. Il ragazzo tenta senza successo di diventare un poeta, e cerca conforto recandosi al cinema a tutte le ore della notte per vivere delle avventure almeno con la fantasia. Questo scatena l’ansia di Amanda, che teme suo figlio sia un alcolizzato come il padre.
Un’opera attraversata da una nostalgia che risulta essere devastante per le anime fragili che la abitano, personaggi che potrebbero facilmente ritrovarsi nella società contemporanea. Uomini e donne intrappolati nel loro simbolico zoo di vetro, fatto di sentimenti e parole che colpiscono dritti al cuore.