Al Toniolo "Morte di un commesso viaggiatore", con Michele Placido e Alvia Reale
È scena dal 5 al 10 aprile il dramma di Arthur Miller Morte di un commesso viaggiatore, trasposizione scenica del sogno americano infranto, con la regia di Leo Muscato. Sul palco Michele Placido - in sostituzione di Alessandro Haber che ha rinunciato per motivi di salute - veste i panni del tragico protagonista Willy Loman, accompagnato da Alvia Reale. Considerato universalmente uno dei testi più significativi del Novecento, il Commesso rappresenta senza dubbio la Grande Commedia Americana: la storia di un sogno, di un piccolo uomo e del suo sogno più grande di lui; una tragedia moderna che rivela il lato crudele del sogno americano. Una perfetta macchina teatrale che è rimasta attuale e appassionante oggi come il giorno del suo debutto.
Oltre alla partecipazione di Duccio Camerini, il cast comprende Fabio Mascagni e Michele Venitucci nel ruolo dei figli, Stefano Quatrosi, Beniamino Zannoni, Paolo Gattini, Caterina Paolinelli, Gianluca Pantosti, Eleonora Panizzo e Margherita Mannino.
Morte di un commesso viaggiatore è la storia di un piccolo uomo e del suo sogno più grande di lui. Mischia verità e allucinazione. Si svolge contemporaneamente sulla scena, sotto gli occhi del pubblico, e nella testa del protagonista, nella quale noi spettatori, a differenza dagli altri personaggi, siamo chiamati a entrare. È una tragedia moderna che rivela il lato crudele del sogno americano.
Willy vuole così tanto essere "benvoluto", che spesso trascura il fatto di essere amato. Infatti, contrariamente a quel che pensa, la sua famiglia lo adora: sua moglie ha votatoa lui la sua esistenza; suo figlio minore Happy lo imita fino al punto da avere i suoi stessi sogni (sbagliati); Biff invece nutre nei suoi confronti uno strano sentimento di odio/amore, ma sicuramente vince l’amore.
E Willy Loman è uno dei personaggi teatrali più tragici del ventesimo secolo. Nella sua mente c’è qualcosa di fratturato. Ci sono diversi momenti in cui si rende conto che la sua famiglia è più importante del denaro. Ad esempio, quando sua moglie gli dice che hanno quasi pagato la casa, afferma: «Lavori tutta la vita per pagare le rate del mutuo, e quando la casa è finalmente tua, non c'è più nessuno che ci vive». Willy Loman sogna un futuro che non è in grado di raggiungere; perché vive in un paese che all’apparenza offre illimitate opportunità e lui va alla ricerca disperata del successo. Ma fallisce, e non riesce a perdonarsi. E fallisce per aver creduto eccessivamente nel sogno americano, che non lo ha ripagato, e questo gli ha fatto perdere autostima.