A Mestre la mostra collettiva "La ballata della vita" che riflette sull'esistenza e sulla morte
Una riflessione intima e globale sulla morte attraverso i lavori di tre giovani artisti: fino a sabato 11 novembre, gli spazi di Marina Bastianello Gallery ospiteranno la mostra collettiva di Giacomo Bolzani, Beatrice Gelmetti e Paula Sunday, intitolata La ballata della vita e curata da Francesco Liggieri.
La ricerca trae ispirazione dal libro apocrifo La vita di Adamo ed Eva, che racconta – tra le altre cose – anche la morte del progenitore, e prende forma in dodici opere: dodici come il numero fondamentale nella Cabala e, nell’eta? degli esseri umani, il simbolo di cambiamento, della puberta?, della crescita e dell’evoluzione.
Una riflessione artistica che pone l'attenzione sulle motivazioni della scomparsa della parola "morte" dal vocabolario del quotidiano, pur essendo argomento onnipresente nella cronaca e nella comunicazione mediatica. Quello a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni e? infatti un allontanamento progressivo della sua rappresentazione nella societa? Occidentale e della sua stessa idea nella vita sociale. Un atto a cui corrisponde, inevitabilmente, una minore consapevolezza della transitorieta? e dell’impermanenza che ci accomuna, del valore stesso da dare al tempo e, in definitiva, alla vita stessa.
«Si può parlare oggi della morte partendo dalla vita? Questa è la domanda che mi sono posto per costruire la mostra – spiega Liggieri –. La parola “morte” nel nostro quotidiano e? sempre meno visibile: i giornali, la tv e le persone non la utilizzano quasi piu? ma preferiscono sostituirla con espressioni come: "e? mancato", "e? deceduto", "e? volata via", quasi volessero esorcizzare il fatto che la morte non ci riguarda piu? come societa?. La ballata della vita e? un'esposizione che vuole essere un ponte tibetano visivo che ci permetta di vedere come è la vita: una parabola che contiene la nascita, l’infanzia, la pubertà, la maturità, l’eccesso, la sessualità, il non detto e infine la morte. Dodici opere diverse per medium e tematiche accompagneranno il visitatore a riflettere ed avere meno timore di un tassello che, volente o nolente, farà capolino a tutti».
Le opere
Il punto di partenza dell'esposizione e? il grande dipinto di Beatrice Gelmetti dal titolo summer power nap / 36 degrees, che raffigura l’immagine spensierata dell’essere bambini, la liberta? di essere e vivere lontani dalle convenzioni sociali che opprimono l’eta? adulta.
Paula Sunday rappresenta la maturita?, fisica e intellettuale, nel quadrittico composto dalle opere provenienti dai progetti Babilonia, S.O.B. (Solitude of Bodies) e Diario di una doppia, ad uso singolo dove i temi della ricerca dell’artista sono uniti dalla figura del corpo femminile, strumento rivelatore di un’identita? culturale e ideologia.
Il video di Giacomo Bolzani, dal titolo Caravaggio era un maiale, conduce alla fine del viaggio, a quel momento che si cerca di rimandare e che, si pensa, riguardi sempre gli altri e mai se stessi. Uscendo dallo spazio fisico della galleria, conclude idealmente il percorso il trittico di video ambientali di Bolzani, Sentries – sentinelle, Sulla possibilita? di evadere e Mare d’inverno, che il pubblico puo? visualizzare tramite QR code.