"Tra psicoanalisi e Surrealismo", Salvador Dalì sbarca a Chioggia
L’assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia e l'agenzia MV eventi di Vicenza presentano la mostra “Salvador Dalì: tra psicoanalisi e Surrealismo”, terzo appuntamento della programmazione museale dopo le esposizioni di Andy Warhol e Banksy. Sarà al Museo civico della laguna sud dal 27 marzo al 31 luglio 2022. Oltre 50 opere dell'artista catalano, alcune delle quali esposte nella storica mostra “Dalì” tenutasi a New York, Tokyo e Ginevra dal 1964 al 1970, che racconteranno la vita e la psiche del genio surrealista in un excursus storico ed artistico che vuole coniugare l'esperienza artistica con gli influssi della psicoanalisi di Sigmund Freud. La mostra, curata da Matteo Vanzan, presenterà opere di scultura, acquerello, acqueforti con interventi pittorici, puntesecche e incisioni provenienti da collezioni private di tutta Italia.
«La stampa italiana e internazionale ci sta dando molta attenzione e noi non possiamo che esserne contenti - afferma l'assessore alla Cultura Elena Zennaro - Chioggia ha tutte le caratteristiche per distinguersi nel panorama internazionale e diventare una rinomata meta turistica. Dal canto mio, c’è il massimo impegno perché la Cultura diventi asse portante della Città. La Cultura per combattere la povertà educativa. Il patrimonio culturale come incubatore di imprenditorialità. Continueranno quindi le mostre e gli spettacoli e si avvieranno convenzioni con centri post universitari. Ci prepariamo ad ospitare la mostra su Salvador Dalì mentre a breve sapremo chi sarà la capitale della Cultura 2024».
«Salvador Dalì - racconta il curatore della mostra Vanzan - fu artista di incredibili doti narrative. Nella sua interiorizzazione estetica del mondo possiamo riconoscere i tratti di una riflessione dei drammi dell'umanità che sconvolsero non solo l'artista, ma tutti coloro che vennero dopo la dispersione delle prime avanguardie storiche. Il dramma della guerra, della morte, dell'eros, della sessualità, dell'onirico e della fuggevole esistenza terrena sono raccontati attraverso la pittura della corrente manierista: linee chiuse e decise, toni marcati, cromie stranianti. Lo abbiamo conosciuto e amato con opere come "La persistenza della memoria", o con "il Cristo di San Juan De la Cruz", nelle quali si riconoscono i simboli e gli elementi della sua ricerca pittorica. I lavori esposti sono stati scelti proprio perché permettono una lettura più profonda del surrealismo di Dalì, in un'analisi che viene accompagnata da un trattato sull'Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud redatto da Gianpiero Cesari, psichiatra e psicoterapeuta, direttore del dipartimento di Salute mentale di Arezzo. Questo tratto calligrafico delle opere esposte a Chioggia diventa narratore di sogni, incubi, frustrazioni e desideri di una mente in preda alla paranoia. Una vita dedicata alla pittura, quindi, ma non solo: il visitatore sarà chiamato a rapportarsi con le opere anche attraverso un apparato di letture, approfondimenti, aforismi, musica e proiezioni video».
Figlio di un notaio Salvador Dalì nasce in Catalogna, nella città di Figueras nel 1904 e già da bambino rivela doti eccezionali nel disegno. Viene accettato all’Accademia di Belle Arti di Madrid e nel convitto universitario incontra quelli che saranno i suoi migliori amici: Federico Garc?a Lorca e Luis Buñel. Con grande dispiacere del padre, Salvador Dalì non porta a termine gli studi e viene espulso dall’Accademia per contestazioni nei confronti dei docenti. Libero dagli impegni accademici compie però, nel 1926, il primo viaggio a Parigi dove si reca a trovare Picasso prima ancora di visitare il Louvre. Tornato in patria si dedica con l’amico Buñel alla realizzazione de Un chien andalou. Torna a Parigi nel 1929, accompagnato da Mirò, dove trova ad attenderlo l’intero gruppo dei surrealisti. L’adesione al movimento significa per Salvador Dalì il riconoscimento internazionale, la partecipazione alle esposizioni collettive del gruppo, oltre a pubblicazioni sulle numerose riviste che supportano il movimento. Significa poi l’incontro con Gala, l’amore della sua vita, musa ispiratrice e protagonista di moltissimi dei suoi quadri. Anno della vera svolta sarà il 1930: Salvador Dalì teorizza il suo nuovo metodo paranoico-critico che consiste nella ripetizione ossessiva di elementi che alludono alla parte più profonda dell’inconscio, quella dei conflitti familiari, delle pulsioni sessuali, dell’amore e della morte. Il prestigio internazionale dell’artista è ai massimi livelli, in tutto il mondo si organizzano retrospettive in suo onore e la pubblicazione nel 1964 del "Diario di un genio" sancisce la celebrazione del suo personaggio. Nel 1980 viene colpito da una sorta di paralisi che gli impedisce di dipingere; nel 1982 muore sua moglie e nel 1984 resta gravemente ferito in un incendio che si era sviluppato nella sua camera da letto. Si spegne nel 1989, nel suo castello di Figueras. Info, Museo civico della laguna sud, campo Guglielmo Marconi, 1. Tel. 041-5500911, web: https://museo.chioggia.org Pagina Fb: facebook.com/museocivico.chioggia