Lo spettacolo della Pirola Parola di Noale rinviato al 13 gennaio
Lo spettacolo della “Pirola Parola” di Noale rivive sabato 13 gennaio 2024. Le avverse previsioni meteo, considerata la complessità della macchina organizzativa, hanno spinto la Pro Loco a rinviare la festa, che normalmente si svolge il 6 gennaio.
La Pirola Parola è uno degli appuntamenti più amati e popolari dell'Epifania, anche per merito del fascino della location in cui si svolge (la Rocca dei Tempesta, con le torri medievali sullo sfondo) e della sua lunga tradizione. L'evento, organizzato dalla Pro Loco, propone il consueto rito del falò secondo le antiche formule tramandate grazie alla ricerca storica del maestro Giacomo Dal Maistro.
A proposito del rinvio al 13 gennaio, il presidente della Pro Loco, Enrico Scotton, spiega: «Qualcuno storcerà il naso, ma noi non ce la siamo sentita di annullare l’appuntamento, dopo gli stop imposti dalla pandemia. E nemmeno di assumerci responsabilità e costi ulteriori nello stare in balia degli eventi. Quindi per una volta sforiamo la fine delle feste e optiamo per un orario più serale, come si faceva un tempo. Offrendo uno spettacolo gratuito di prima scelta. Non ci sarà la befana, ma ci saranno streghe e maranteghe in abbondanza».
Il programma
Partenza dei carri dei borghi alle ore 19.30 dalla torre delle campane, con il corteo accompagnato dal Corpo Filarmonico. Nei giardini Beggio apre la taverna, che propone pinza, vin brulé, panini e prosecco. Dopo aver espletato i riti propiziatori, verrà appiccato il fuoco alla catasta di fascine allestita sulla spianata della Rocca in collaborazione con il Gruppo missionario.
Tra musiche e canti, il vate pronuncerà il suo "pronostego" per il nuovo anno da poco iniziato. Si procederà poi all’estrazione della lotteria a premi (una parte del ricavato andrà alla missione in Papua Nuova Guinea dove opera la noalese suor Anna Pigozzo): i biglietti sono in vendita in numerosi locali del centro, il primo premio è una smart tv da 50 pollici. Dal mattino fino a sera, in piazza Castello sarà presente un mercatino delle eccellenze italiane.
A seguire, sulla spianata della Rocca verrà messo in scena un suggestivo spettacolo piro-musicale, ideato per l’occasione. Ma la festa non finirà qui. Al termine dei fuochi (senza botti) spazio ai più giovani e a quelli che vorranno ballare al ritmo delle percussioni industriali dei Psycodrummers, che con i loro bidoni e strumenti riciclati diffondono una carica di energia e adrenalina nell’aria.
«Siamo grati alla Pro Loco - commenta la sindaca Patrizia Andreotti - per non aver optato per un più facile annullamento di un evento tanto atteso. Per questo prolungheremo ancora per qualche giorno la magia del Natale, mantenendo le luminarie accese, sfruttando anche la presenza della pista di ghiaccio che, ricordo, rimarrà aperta fino al 21 gennaio».
La tradizione dei falò
Nella tradizione veneta i fuochi dell’Epifania vengono battezzati con vari nomi a seconda della zona di appartenenza: “Pirola Parola” nell’entroterra della campagna veneziana, “Pan e Vin” in altre aree, tra cui il trevigiano, la “Casera” nel Veneto orientale, oppure con altri nomi di fantasia. È proprio il caso di dire che essi traggono origine dalla notte dei tempi. Il fuoco, fenomeno misterioso che riscalda e illumina, determina sensazioni particolari, inspiegabili, magiche, divine. Ecco perché le religioni primitive esaminavano con attenzione tutti i suoi effetti per ricavarne poi i presagi che esprimevano la volontà degli dei.
Il rogo della “Pirola Parola” è quanto rimane di quei rituali primitivi che i nostri avi utilizzavano per conoscere l’andamento meteorologico stagionale. Così in occasione del falò dell’Epifania, viene riproposta una serie di azioni, canti, invocazioni e filastrocche propiziatorie da farsi prima, durante e dopo il rogo, che preludono al momento in cui, osservando la direzione presa dal fumo e dalle faville, l’anziano vate trae il presagio per il nuovo anno.