Il "silenzio assordante" di Venezia nelle opere del pittore austriaco Eduard Angeli
Dal 13 aprile al 24 novembre 2024 la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia presenta, presso gli spazi del Magazzino del Sale alle Zattere, la mostra Silentium, personale del pittore austriaco Eduard Angeli, a cura di Philip Rylands.
La mostra
La mostra espone un corpus di 14 opere, tra paesaggi notturni, diurni, interni e costruzioni caratterizzate da un’inquietante immobilita? e dall’assenza di figure umane: composizioni dal silenzio assordante, di cui Venezia, per la predisposizione al surrealismo e al simbolismo, e? naturale protagonista. Il 12 novembre 2019 Venezia viene colpita dalla piu? grave acqua alta registrata dagli anni Sessanta. In quei giorni l'acqua salata inonda anche lo studio al piano terreno della casa dove Eduard Angeli (Vienna, 1942) abita da quindici anni. L’avvenimento causa il danneggiamento e la distruzione delle sue opere e lo sconvolge al punto da fargli lasciare la citta? e rientrare a Vienna. Dopo il doloroso allontanamento, la mostra che la Fondazione Vedova dedica a Eduard Angeli ne segna il ritorno artistico in citta?.
«Nel programma espositivo di Fondazione Vedova, spesso sono poste a confronto la produzione di Vedova e quella di diversi autori. In questo caso, immaginando un dialogo-confronto Angeli-Vedova non sarebbe possibile, a mio modo di vedere, ipotizzare forzate coincidenze e/o sovrapposizioni fra i due artisti. Tuttavia, un dato di fondo li accomuna. Intendo riferirmi a un tema ricorrente in Vedova, cioe? lo scontro di situazioni. Uno scontro di situazioni infinito nel percorso umano che, sintetizzato, esprime il contrasto fra il bene e il male, in tutte le accezioni e manifestazioni. In fondo il silenzio di Eduard Angeli sembra un grido-scontro incontenibile che raggiunga tutte le parti del mondo» ha sottolineato presidente della Fondazione, Alfredo Bianchini, che, nel corso dell'anteprima stampa, ha annunciato anche una mostra dedicata ad Aurelio Amendola e curata da Bruno Corà, che si terrà dal 4 maggio al 24 novembre presso Magazzino del Sale.
Le opere
Tra le opere in mostra, Il canale 7 (2007) puo? essere considerata quella che identifica il senso profondo dell’esposizione che, se da una parte racconta la poetica misterica di Angeli, dall’altra, in qualche modo, e? il ponte che lo riporta in Laguna. Altro dipinto dalla prospettiva vertiginosa e? Nebbia (2018) con un punto di fuga centrale: la veduta potrebbe essere quella delle Zattere lungo il canale della Giudecca, con il Redentore in fondo, ma non e? questo quello che conta, perche? il vero soggetto e? l’ignoto, rappresentato dalla nebbia, e l’ignoto piu? grande, l’al di la?.
Le opere selezionate dal curatore Philip Rylands gettano luce su molti aspetti del lavoro dell’artista, dalla scomparsa della figura umana alla tensione simbolista generata da atmosfere stranianti, figlie delle piu? ispirate opere di Giovanni Segantini o Caspar David Friedrich, come ne La Lanterna (2023).
Davanti alle opere di Angeli, il vuoto, l'architettura spogliata di qualsiasi dettaglio e lo straniamento degli oggetti, portano l’osservatore a chiedersi dove sia la realta?, mettendo l’artista nel solco della pittura metafisica di Giorgio de Chirico. Tra le “strategie simboliste” di Angeli emerge il dettaglio dell'altoparlante (2012), costante del suo vocabolario dal 1998, che ha la stessa silenziosa eloquenza dei manichini di de Chirico e che, inserito in un contesto paesaggistico come unica traccia di vita umana, sintetizza quel senso di perdita che l’artista associa a citta? come Venezia e Vienna, vestigia di grandi imperi del passato.
«Osservare un dipinto di Eduard Angeli e? come entrare in un sogno – sottolinea Philip Rylands –. Ci pare di riconoscere il posto, ma qualcosa non torna. Che sia Venezia, San Pietroburgo o Istanbul, la topografia e? talmente estraniata, l’atmosfera cosi? rarefatta e la solitudine cosi? oppressiva che e? come essere trasportati in un mondo parallelo».
Nelle opere esposte in Eduard Angeli. Silentium risulta evidente come Venezia rimanga, nell’immaginario di Angeli, la protagonista assoluta, capace di nutrire la sua ispirazione con le forme dissolte nella luce e il rigore geometrico della sua topografia irregolare: una citta? capace di attivare quel viaggio poetico fatto di pensiero, simboli e idee, che raccontano tutte le sue opere.
L'artista
Eduard Angeli (Vienna, 1942) vive e lavora in Austria e a Venezia. Figura di primo piano nel panorama artistico contemporaneo austriaco, ha studiato pittura e didattica dell’arte all’Akademie der Bildenden Ku?nste di Vienna, con il professor Robin Christian Andersen, e Storia dell’Arte all’Universita? di Vienna. Nel 1965 consegue la laurea e l’abilitazione all’insegnamento e si trasferisce a Istanbul, dove insegna come professore presso l’Accademia di Arti Applicate fino al 1971. Ritornato nella sua citta? natale, presenta le sue opere in numerose mostre in tutta Europa.
Nel 2003 l’artista ha ricevuto l’Ordine d’Oro al Merito austriaco. Molti dei suoi dipinti sono esposti al pubblico in rinomate istituzioni austriache, come la Banca nazionale austriaca e l’Universita? di Salisburgo. L’Albertina di Vienna ha dedicato ad Angeli una grande mostra nel 2017.