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Energia, obiettivo indipendenza. Comunità energetiche allo studio della Città metropolitana

Il dibattito di mercoledì all’Auditorium di via Forte Marghera. «Avanti fotovoltaico e idrogeno»

Comunità energetiche rinnovabili: nella sede della Città metropolitana di Venezia l’incontro con amministratori, professionisti e tecnici del territorio metropolitano, mercoledì, all’Auditorium di via Forte Marghera 191 a Mestre. «Il Consiglio metropolitano sta lavorando da tempo su input del sindaco Luigi Brugnaro su varie fronti. Innanzitutto quello energetico: la riqualificazione di tanti immobili come gli edifici che ospitano sedi istituzionali e soprattutto scuole, la mobilità sostenibile e la differenziazione della raccolta dei rifiuti - commenta il consigliere metropolitano Alberto Canciani, presidente della prima commissione - C’è, poi, il tema della creazione di parchi fotovoltaici e produzione autonoma di energia. Obiettivo che sarà possibile centrare lavorando in un’unica direzione che è quella dell’interesse dei cittadini e dei giovani».

«Il piano energetico regionale sarà lo strumento attraverso il quale vorremmo essere sempre meno dipendenti dal mondo in termini energetici – ha aggiunto l’assessore regionale allo Sviluppo economico ed Energie, Roberto Marcato - Le due linee su cui è opportuno puntare è il fotovoltaico da una parte e l’idrogeno dall’altra. In Veneto, secondo solo al Piemonte come produzione di energia da fotovoltaico, le comunità energetiche rinnovabili avranno un ruolo fondamentale per il futuro. Per quanto riguarda l’idrogeno, assieme alla Fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, al sindaco Luigi Brugnaro e ai maggiori player nazionali e internazionali vorremmo creare nel Veneto il centro nevralgico di produzione e consumo di idrogeno: i due focus territoriali sarebbero Porto Marghera e Padova nell’area universitaria».

Norme, dimensione degli impianti, case pubbliche 

«Insula, braccio operativo della pubblica amministrazione del Comune di Venezia, ha promosso e realizzato a Marghera il primo progetto studio nazionale, in collaborazione con l'Albo nazionale dei periti industriali, di una comunità energetica rinnovabile nell'ambito del patrimonio residenziale pubblico - ha spiegato  Paolo Dalla Vecchia, presidente di Insula spa -. Si tratta di un progetto pilota, che riguarda sei palazzine a Marghera, per un totale di 32 alloggi, che vuol essere un esempio di buona pratica nell'ambito dell'efficientamento energetico della pubblica amministrazione». Nel corso dell’incontro formativo si sono, quindi, succeduti gli interventi dei tecnici che han dato per dare un’ampia panoramica sulle opportunità e criticità relative all’avvio delle Comunità energetiche rinnovabili.

Franco Alberti per la Regione Veneto ha fornito un quadro normativo aggiornato evidenziando gli aspetti energetici applicabili sul territorio veneto, Luca Colasuonno di Enea ha collegato tra le attività del Patto dei sindaci per l’energia sostenibile e la nuova sfida delle Comunità energetiche, e Marta Mango per Gse ha approfondito il ruolo degli Enti locali e presentando i modelli per ottimizzare le opportunità dell’autoconsumo oltre ad altre informazioni che operativamente costituiscono le fasi di realizzazione di una comunità promossa da un Comune. Matteo Zulianello di Rse (Ricerca sistema energetico) ha, invece, fornito un quadro di riferimento rispetto alle opportunità come il decreto incentivi per dimensionare correttamente gli impianti. 

Cosa sta succedendo nel nostro territorio 

Mauro Roglieri, energy manager delegato della Città Metropolitana di Venezia, ha dato informazioni sugli asset di proprietà dell’Ente, sui loro consumi di energia elettrica e gas naturale, e sulle prime ipotesi per lo sfruttamento delle superfici di copertura per l’installazione di impianti fotovoltaici, sottolineando il potenziale della condivisione della produzione di energia rinnovabile fotovoltaica. Considerato che l'agricoltura e l'allevamento emettono il 30 per cento dei gas inquinanti totali, con emissioni di metano, anidride solforosa, nitrati, monossido di carbonio e CO2 (da impianti di riscaldamento delle stalle e delle serre), una comunità ebergetica che abbia un mix di impianti consente l'abbattimento del costo energia e l'ottimizzazione del ciclo produttivo con utilizzo energetico dei sottoprodotti (circolarità). Elena Bonafè per Confindustria Veneto Est ha, infine, offerto l’esperienza di Confindustria e Edison le quali hanno proprio dato inizio alla formazione di una comunità energetica rinnovabile.

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