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Veneto Strade avvia i cantieri delle ciclovie nazionali VenTo e Trieste-Venezia

Le opere, del valore di quasi 30 milioni di euro, fanno parte della rete dei più importanti itinerari ciclabili d'Italia. Oggi la presentazione del piano cantieri 2024

Veneto Strade sta per avviare nel territorio veneziano una serie di importanti cantieri che rientrano nel piano delle ciclovie nazionali, per un investimento totale che si avvicina ai 30 milioni di euro. I progetti, in partenza nel mese di marzo, mettono in opera le linee stabilite dal decreto ministeriale 517/2018 che riguarda, appunto, la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche. Tra i percorsi considerati prioritari, che sono dieci, due attraversano il territorio lagunare: la VenTo, ovvero l'itinerario lungo il Po tra Venezia e Torino, e la Trieste-Venezia (tre se si considera la Adriatica, dal Friuli alla Puglia, il cui tracciato in territorio veneziano coincide con quello delle altre due).

Si tratta di opere che costituiranno un affascinante insieme di infrastrutture attraverso luoghi di notevole valore paesaggistico e storico. «Con gli enti locali, in base ai tracciati indicati dal ministero - spiega il direttore di Veneto Strade, Giuseppe Franco - abbiamo studiato soluzioni che permetteranno di valorizzare il territorio, spesso privilegiando percorsi che si sviluppano lungo i corsi d'acqua in aree demaniali, e tratti di collegamento tra centri urbani». I cantieri prevedono tratti di nuova realizzazione, altri tramite riqualificazione di piste già esistenti, e diverse passerelle per l'attraversamento dei fiumi: una di queste, in corrispondenza del Po di Levante, sarà strallata e vale da sola 5 milioni di euro. Altro elemento distintivo delle ciclovie nazionali è l'ampiezza della pista, che dovrebbe essere fra i 3 e i 4 metri lungo tutto l'itinerario.

Per quanto riguarda la VenTo, è già in fase di realizzazione un primo lotto tra Loreo e Cavanella d'Adige, attraverso il territorio di Rosolina, che da cronoprogramma dovrebbe concludersi nel dicembre di quest'anno. Il secondo lotto, con cantieri a partire da marzo 2024, attraverserà i comuni di Porto Viro (Rovigo), Chioggia e Venezia, per un investimento di quasi 4 milioni di euro. Ancora più importanti i cantieri della Trieste-Venezia, con due lotti entrambi in partenza questo mese: il primo interesserà i comuni di San Michele al Tagliamento, Caorle, Concordia, Portogruaro e San Stino; il secondo Torre di Mosto, Ceggia, San Donà, Musile, Jesolo e Cavallino, oltre a Cessalto. Insieme, i due lotti veneti della Trieste-Venezia valgono oltre 20 milioni di euro.

Tutte le opere si sviluppano in base a un piano che è stato coordinato assieme alle altre Regioni coinvolte. In precedenza ci sono stati incontri per stabilire degli standard di carattere generale, come le caratteristiche delle pavimentazioni e della segnaletica, dopodiché ciascuna Regione ha sviluppato in autonomia i progetti definitivi ed esecutivi. Anche i tempi di realizzazione sono coordinati, almeno sulla carta: il decreto ministeriale stabilisce dei precisi obiettivi intermedi e soprattutto è necessario rispettare le scadenze del Pnrr, che finanzia una parte dei lotti nazionali e al quale si allineano anche i lotti che non rientrano in questo capitolo. Entro il 2026, insomma, il grosso di queste ciclovie dovrebbe essere completato.

Complessivamente, come spiegato dall'assessore regionale Elisa De Berti oggi, nel corso della presentazione delle attività di Veneto Strade, la somma dedicata alle ciclovie nel Veneto ammonta a 60 milioni di euro. Di questi, 37 milioni provengono dal Pnrr. Grazie a questi investimenti, precisa De Berti, «saranno resi quasi integralmente percorribili i cinque percorsi di interesse nazionale, su dieci complessivi, che attraversano la nostra regione», portando il Veneto «al primo posto in Italia per chilometri di ciclabili fruibili». Il governatore Luca Zaia aggiunge: «La mole di progetti e cantieri porterà alla regione un importante contributo in termini di sicurezza stradale, tempo di percorrenza, impatto positivo sull’ambiente. Non si tratta solo di manutenzione, dietro ci sono grandi progetti di viabilità. Un dato importante riguarda la tempistica per le infrastrutture: a progettare e a realizzare, Veneto Strade ci mette la metà del tempo della media nazionale».

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