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Unioni dei Comuni: in arrivo altri fondi a sostegno dell’associazionismo degli enti locali

Calzavara: «Superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli Comuni, per la razionalizzazione della spesa e per il conseguimento di una maggiore efficienza»

Due milioni di euro ai Comuni che svolgono funzioni fondamentali in forma associata, per sostenere le unioni di Enti locali nelle spese di funzionamento. I fondi arrivano dalla Regione Veneto, su proposta dell’assessore regionale al Bilancio Francesco Calzavara, con due distinti provvedimenti. 

A seguito del riparto dei contributi statali regionalizzati, sono in arrivo altre risorse per il sostegno dell’associazionismo comunale. «Ai 2 milioni di euro di contributi si affianca il percorso di adozione del nuovo Piano di riordino territoriale della Regione, condiviso con i 563 sindaci del Veneto, che ha come obbiettivo un riassetto delle competenze e della governance locale», spiega l’assessore Calzavara.

La gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali è finalizzata, infatti, a superare le difficoltà legate alla frammentazione dei piccoli Comuni, per la razionalizzazione della spesa e il conseguimento di maggiore efficienza dei servizi (sicurezza, amministrazione, uffici, ecc.). «Incentivare le unioni di Comuni e le unioni montane significa andare oltre alla semplice estensione geografica e pensare a un soggetto che abbia la dimensione ideale per programmare e realizzare politiche di area vasta, riconoscendogli un ruolo di supporto alle politiche regionali al fine di assicurare una maggior efficienza nell’erogazione dei servizi alle comunità locali – prosegue l’assessore -. Si tratta di far crescere la cultura del "fare insieme per fare meglio", senza dover rinunciare alla propria identità, mettendo a fattor comune le risorse umane e strumentali e di cultura amministrativa di cui ciascun Ente dispone – conclude Calzavara -. L’obbiettivo è quello di aumentare il numero di unioni incentivandone, con risorse significative, sia la costituzione di nuove che l’ampliamento delle unioni già presenti, favorendo l’adesione di nuovi Comuni sino al raggiungimento dell’ambito territoriale ottimale».

Nei due provvedimenti adottati dalla giunta regionale, sui quali sono stati acquisiti i pareri del Cal (Consiglio delle autonomie locali), della conferenza delle autonomie locali, e della Commissione consiliare, sono indicati i destinatari del contributo, i requisiti per ottenerlo, i criteri di attribuzione (tra cui la dimensione demografica associativa, il numero dei Comuni e quello delle funzioni esercitate), l’entità dei contributi. Le richieste del contributo statale “regionalizzato” a favore delle unioni di Comuni e unioni montane andranno presentate alla Regione entro il 26 luglio 2022. La domanda per l’assegnazione delle risorse regionali entro il 3 ottobre.

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