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Brugnaro agli avversari: «La sinistra del "no" è inconcludente. Ve lo spiego con 3 libri»

Il Foglio ha chiesto a sindaci e ministri di nominare tre titoli che farebbero leggere ai rivali politici. Brugnaro punta su meritocrazia e rinnovamento della pubblica amministrazione

"La sinistra è ancora antipatica e non vuole rinnovarsi. Ci accusano di non rispettare i lavoratori, invece vogliamo valorizzare chi se lo merita". Il sindaco Luigi Brugnaro tratteggia il suo "manifesto politico" raccogliendo l'invito del quotidiano Il Foglio a indicare tre libri che vorrebbe far leggere ai suoi avversari. Tanti i politici che hanno risposto in tutta Italia, tra cui ministri e sindaci: Padoan, Boschi, Calenda, Martina, Madia, Lorenzin, Appendino, Sala, Maroni, Brunetta e altri.

"Abbiamo provato a conoscere meglio alcuni protagonisti della vita politica italiana chiedendo di consigliare a un avversario tre libri da leggere", scrive il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa. Nel caso del primo cittadino veneziano sono "nemici immaginari", nel senso che non si rivolge a qualcuno in particolare. Brugnaro è definito "espressione di Forza Italia, con simpatie renziane, sostenitore del referendum costituzionale, alle prese con la gestione dei turisti a Venezia". Ai suoi avversari della sinistra vorrebbe regalare tre libri.

Il primo: "Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori prima e dopo le elezioni del 2008", di Luca Ricolfi. Il motivo, come dice il libro, è che a sinistra non si sono ancora resi conto che continuano a vivere in ostaggio di quattro malattie croniche: il linguaggio codificato (io sì che la so lunga), il politicamente corrretto (tu non devi parlare come vuoi), gli schemi secondari (tu non puoi capire) e la supponenza morale (noi parliamo alla parte migliore del Paese). "Con questa sinistra del 'sempre e solo no' - spiega Brugnaro - non si può costruire alcun percorso politico. Solo con l'unione di tutti i moderati l'Italia potrà cambiare rotta e non subire più le posizioni estremiste di chi incarna pensieri sovranisti, populisti o ideologici. L'Europa è una sfida da vincere, non una matrigna dalla quale fuggire".

Il secondo libro è di Adriano Olivetti: "Ai lavoratori". Il sindaco lo dedica "a chi mi accusa di non rispettare chi lavora per la pubblica amministrazione", perché è la raccolta dei discorsi agli operai di un uomo, figlio del fondatore della Olivetti, che è "dirigente cosciente delle proprie responsabilità. Olivetti pensava che imprenditori e lavoratori guardano tutti dalla stessa parte, seppure con orizzonti diversi. L'impresa è una risorsa anche in chiave sociale".

Ultimo consiglio diretto "a quanti vorrebbero che tutti i lavoratori fossero uguali azzerando impegno e merito": il libro è "Meritocrazia. Quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro Paese più ricco e più giusto", di Roger Abravanel. Secondo Brugnaro "chi vuole cancellare il merito vuole creare una società al ribasso. Non è più tempo di elargire premialità a pioggia uguale per tutti. Dobbiamo chiederci cosa fare dei milioni che non sono fannulloni e che bisogna valorizzare, doabbiamo riuscire a trattenere i giovani talenti e a non farli fuggire per sempre all'estero".

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