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Politica San Donà di Piave

Fantinello, candidato sindaco a San Donà: «Abbiamo idee chiare su cosa fare»

Già sindaco a Fossalta di Piave per due mandati, risiede in città da 18 anni

Carlo Fantinello, candidato sindaco a San Donà di Piave, si è presentato lunedì mattina alla cittadinanza, nel corso di un appuntamento presso la Libreria Moderna di via XIII Martiri.

Introdotto dall'ex deputata Sara Moretto, Fantinello ha delineato il campo di gioco nel quale intende portare il confronto della prossima campagna elettorale: una città che sappia essere guida e leader di una nuova stagione di crescita e innovazione per tutto il territorio. «Le soluzioni per ridurre i tempi e la burocrazia, per garantire servizi pubblici efficaci, per sostenere le attività economiche e per stimolare nuovi posti di lavoro ci sono. - ha detto - Non servono leggi e non ci si può lamentare che mancano risorse. Attraverso un uso più razionale dei fondi e una visione più coraggiosa dell’organizzazione della macchina pubblica è possibile avere disponibilità di spesa. A quel punto si tratta di avere le idee chiare su cosa fare. Noi le abbiamo».

Titolare di uno studio di consulenza alle imprese dal 1990, e sindaco di Fossalta di Piave per due mandati fino al 2004, Fantinello vive a San Donà di Piave da 18 anni e ha sempre tenuto vivo l’interesse e l’impegno per la politica locale. «Non servono fusioni che cancellano l’identità storica dei comuni - ha aggiunto il candidato sindaco - ma riorganizzazione e condivisione dei servizi, va fatto il terzo ponte senza ulteriori tentennamenti, va messo in campo un ruolo più incisivo dell’amministrazione comunale per riattivare il mercato degli affitti residenziali a favore di chi lavora, servono soluzioni innovative per sostenere gli investimenti delle imprese».

Accanto a lui, nel corso della conferenza, la consigliera comunale in carica Zeudi Polarti. «Questi anni di amministrazione sono stati una vera e propria "palestra" di esperienza. - ha sottolineato - Relazioni costruite, obiettivi raggiunti pienamente, alcuni non del tutto, altri solo iniziati e altri rimasti nel cassetto». Proseguendo nelle motivazioni che l’hanno spinta a lasciare il Pd per iniziare un nuovo percorso, ha infine dichiarato «non è arrivato ancora momento di sedermi in panchina. Mi piacciono le sfide e ringrazio Carlo per avermi voluto in questa squadra».

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