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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Città Metropolitana, ipotesi rinvio Zaia: "Bloccatela" Baretta: "Avanti"

Infuriano le polemiche sul nuovo ente veneziano: il ministro Lanzetta ventila l'ipotesi di uno slittamento, la Regione continua a remare contro

Si continua a discutere di Città Metropolitana a Venezia (ma anche a Padova e Treviso): se già dopo la nomina di Vittorio Zappalorto a commissario prefettizio della laguna e, conseguentemente, anche a “commissario metropolitano” in molti avevano espresso le proprie perplessità sul proseguire con il progetto, lunedì la questione è di nuovo tornata in primo piano, tra le dichiarazioni di chi è favorevole e di chi invece prosegue la sua battaglia contro il nuovo aspetto istituzionale del Veneziano.

FORSE IL RINVIO – Ad aprire il vaso di pandora è stata il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, che a margine di un incontro pubblico a Preganziol, nel Trevigiano, è tornata a parlare del progetto, spiegando che il percorso istituzionale “potrebbe slittare a dopo le elezioni”, eliminando così il problema del “commissario metropolitano”, non eletto democraticamente, in carica nella prima fase di realizzazione. “La città di Venezia - spiega infatti Lanzetta - attualmente ha un commissario che effettuerà tutte le azioni indispensabili e necessarie per chiudere i bilanci ed attuare la normale amministrazione. Per quanto riguarda il percorso della Città Metropolitana - ha aggiunto - c'è in atto un dibattito per cui si può anche prevedere uno slittamento a dopo le elezioni. È un dibattito aperto fra tutte le forze politiche - ha concluso Lanzetta - in modo tale da considerare in tutti i modi possibili il bene della città di Venezia. Tutte le opinioni devono essere rispettate” ma il progetto Città Metropolitana “rientra in una legge approvata dal parlamento italiano. Non è facile ma ormai ci siamo e si va avanti”. Interrogata poi sul futuro del referendum per l'indipendenza del Veneto, il ministro ha osservato che “quando sarà completato con la proposta definitiva, sarà valutato con la massima serietà dagli uffici legislativi del ministero”.

LE OPINIONI - “Senza alcun rispetto per i cittadini il governo dichiara chiusa la Provincia di Venezia affermando che è un ente inutile. Nello stesso tempo crea una città metropolitana che ha gli stessi confini e la stessa estensione della Provincia con la differenza che al posto di un presidente democraticamente eletto viene imposto a decine di comuni un sindaco non eletto, non scelto, imposto dai partiti”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha ricordato il ricorso della Regione alla Corte Costituzionale per la legge sulla Città Metropolitana. “Questa non è democrazia, riconfermiamo pertanto - ha concluso - il ricorso alla consulta perché questa legge é illegittima e offensiva per milioni di cittadini”. Completamente opposta la linea tenuta dal sottosegretario all'Economia e alle Finanza Pier Paolo Baretta che ritiene “personalmente importante proseguire con il progetto della Patreve (Padova-Treviso-Venezia). La Città Metropolitana, infatti, non è solo un riordino istituzionale, ma anche un progetto economico che impone di avere chiara un'idea di sviluppo del territorio. Dobbiamo fare la Città Metropolitana – conclude Baretta - e, forse, non ci si dovrebbe nemmeno fermare ai limiti previsti dalla legge”.

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