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Musei civici chiusi. Pd e sindacati: «I bilanci erano già al sicuro. Presenteremo un esposto»

Sambo: «Accesi due finanziamenti da 2 milioni di euro: costo 250 mila euro. Forse non erano necessari. Interrotte le attività di studio e catalogazione». Sigle: «Accertamenti su eventuali responsabilità erariali». Prevista una mobilitazione

Musei civici di Venezia. Partito Democratico e sindacati sono pronti a dare battaglia. «A seguito dell’accesso agli atti, è emerso che il consiglio di amministrazione (cda) della Fondazione Musei Civici di Venezia ha previsto a dicembre 2020 di chiudere i musei fino ad aprile. Inspiegabile visto che a novembre erano arrivati 8.444.008,59 euro dal ministero, e che i bilanci della fondazione erano al sicuro - scrive la capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Monica Sambo -. Dai bilanci del 2020 e 2021 la Fondazione ha previsto di chiudere in utile. Per il 2020 si parla di quasi due milioni di euro. Nel 2021 è previsto un utile anche in caso di apertura parziale dei musei nei primi mesi dell’anno. Pur di fronte a questo - afferma Sambo - la Fondazione ha deciso di chiudere per fare utile, non per tenere i conti in pareggio».

Per Sambo: «è un servizio pubblico essenziale: le aperture non andavano legate alla fruizione turistica. A luglio 2020 sono stati accesi due finanziamenti da 2 milioni di euro ciascuno, 4 milioni di euro che Fondazione, grazie ai contributi del governo, non avrebbe utilizzato. La Fondazione ha inoltre deciso di mettere in cassa anche i dipendenti diretti, interrompendo le attività scientifiche, di conservazione, di programmazione, le attività di studio, ricerca, catalogazione. Oggi, 24 febbraio - annuncia Sambo - verrà depositata un'interrogazione».

I sindacalisti Daniele Giordano (Fp Cgil) Monica Zambon ed Andrea Porpiglia (Filcams Cgil) Silvia Salvati (Fisascat Cisl) Mario Ragno (Uil Fpl) e Andrea Zaniol (Uil Trasporti), «le scelte fatte fotografano la ragione per cui i musei civici di Venezia sono stati chiusi: fare cassa sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie», non perché fosse necessario alla sopravvivenza della Fondazione, hanno affermato, i cui bilanci erano stati messi al sicuro con i soldi pubblici. «Ma per fare utile eliminando i salari. Dipendenti degli appalti che faticano ad arrivare alla fine del mese, con un sussidio di poche centinaia di euro, hanno appreso che il loro stipendio serve a incrementare il patrimonio dei musei». Anche per il prestito citato da Sambo, spiegano i sindacati, «presenteremo un esposto alla Corte dei conti affinché verifichi e accerti eventuali responsabilità erariali». Prevista una giornata di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Musei insieme alle associazioni e ai movimenti.

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