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Il Venezia vede le streghe, poi arriva il Doge e fa 1-1 al 93': è in Serie A!

Gli arancioneroverdi vivono un tempo e mezzo da incubo: vantaggio avversario, espulsione e assedio. Nella ripresa vitali i cambi di uno straordinario Johnsen, dell'ottimo Fiordilino, e del tesoro Bocalon che regalano freschezza, lucidità e il pass per la massima serie

Un gruppo incredibile, pazzo, compatto, coeso e davvero forte. Ora si può dire, ora non è più tabù: la tenacia e il cuore dei ragazzi di mister Zanetti era nell'aria da un pezzo ma fino ad oggi non si poteva e non si doveva raccontare. La scaramanzia, però, non poteva negare la realtà: una cavalcata incredibile quella di questo Venezia capace di non arrendersi mai fino alla fine. E in questa finale, contro un Cittadella sceso in campo tentando il tutto per tutto, lo ha dimostrato ancora una volta. Lo svantaggio ha solo ferito questo Venezia, stordito per buoni 60 minuti, ma non lo ha battuto. Anzi: nemmeno l'espulsione ha impedito a questo gruppo di guadagnare forza e arrivare perfino all'1-1, per larga parte del match insperato, nel finale di gara.

La partita

Come da copione il Cittadella parte all'attacco e per venti minuti schiaccia la difesa del Venezia, che vede le streghe. L'obiettivo granata è trovare subito la rete del vantaggio che darebbe ai "cugini" speranze di rimonta. Dopo una serie di corner collezionati dai granata, in uno dei quali il Venezia rischia di vedersi fischiare anche un rigore, al 26' arriva il gol avversario. Ottima l'intuizione di Iori che con furbizia innesca gli attaccanti: tra le maglie della retroguardia veneziana si infila Proia che approfitta della dormita generale e con una zampata beffa il portiere. Il Venezia è in netta difficoltà, non riesce a distendersi e tradisce il suo nervosismo: un nervosismo che ha la sua massima epifania al 39' quando Mazzocchi commette, in due minuti, due falli, entrambi piuttosto ingenui. Orsato non può far finta di nulla ed estrae dal taschino un doppio giallo: Venezia in dieci ed, ufficialmente, sotto assedio. Fino al termine del primo tempo, infatti, il Citta ci prova da tutte le angolazioni: un bombardamento da cui gli arancioneroverdi escono fortunatamente illesi. Nella ripresa il copione non cambia e i granata si spingono ancora in avanti: ogni azione è un brivido per la squadra di mister Zanetti. La buona notizia, però, è il doppio ingresso di Johnsen e di Fiordilino, due che distribuiscono ossigeno ai compagni (e ai tifosi), facendo rifiatare la squadra con freschezza, tecnica e contropiede. Dal loro spunto, infatti, nasce uno degli episodi contestatissimi da parte del Venezia: al 66' Modolo in area, prova a girarsi, ma cade. Appare evidente la trattenuta dei difensori del Cittadella ma l'arbitro decide di ammonirlo per simulazione. Vibranti le proteste del giocatore e dell'intera panchina: Aramu, addirittura, ormai out, viene espulso. Finalmente i lagunari, dopo i cambi, si dispongono in modo più ordinato in campo, difendono con maggiore lucidità e tengono alta la squadra, spezzando i ritmi dei "cugini". I granata cominciano a innervosirsi e nella costruzione del gioco spesso commettono imprecisioni. E' a questo punto che il Venezia sente profumo di aria con la "A" maiuscola e accarezza la promozione. Nel finale, la favola prende vita e porta la firma Bocalon che al 93' chiude un contropiede perfetto Johnsen-Maleh-Bocalon: è 1-1 ed è il biglietto di andata per la serie A, da staccare tra l'euforia dei tifosi arancioneroverdi.

La gioia di Bocalon e di mister Zanetti

A partita finita il Doge Bocalon si lascia andare ad un commento carico di commozione e di gioia: «Io sono nato a 10 metri da qui. Nessuno può capire la mia gioia. Ho cercato l'unico modo in cui potevo mettere la palla. È un'emozione indescrivibile, l'ho sognato dal primo giorno, dovevo prendermi la mia rivincita dopo una retrocessione con questa maglia. Siamo un gruppo incredibile.» L'allenatore Zanetti elogia lo spirito dei suoi: «Questi ragazzi sono incredibili. Il Cittadella è venuto a fare una grande partita, ma è venuto fuori tutto il nostro cuore. Questi ragazzi sono una leggenda e rimarranno per sempre nel mio cuore. Siamo una squadra assemblata da gente giovane e gente retrocessa, è stata una cosa incredibile, il nostro spirito di rivalsa ci ha portato qua.»

Tabellino

Venezia-Cittadella 1-1

VENEZIA (4-3-3): Mäenpää; Mazzocchi, Modolo, Ceccaroni, Molinaro; Crnigoj (30’st Cremonesi), Taugourdeau (10’st Johnsen), Maleh; Aramu (38’st Ferrarini); Forte (30’st Bocalon), Di Mariano( 10’st Fiordilino ). A disposizione: Bjarkason, Dezi, Esposito, Felicioli, Pomini, Ricci, St.Clair Allenatore: P.Zanetti

CITTADELLA (4-3-1-2): Kastrati; Ghiringhelli (21’st Pavan), Adorni, Perticone (21’st Frare), Donnarumma; Vita, Iori, Branca; Proia; Tsadjout (38’st Rosafio), Beretta (33’st Ogunseye). A disposizione: Benedetti, Camigliano, Cassandro, D’Urso, Gargiulo, Maniero, Mastrantonio, Tavernelli. Allenatore: Venturato

Reti: 26’pt Proia(V), 45’+3’st Bocalon (V)

Ammoniti: Perticone (C), Ghiringhelli (C), Mazzocchi (V), Modolo (V), Bocalon (V)

Espulsi: 36’pt Mazzocchi (V), 66' st Aramu (V)

Festa serie A

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