L'amministratore di 80 condomìni sparito col "buco": "Uomo morto"
L'uomo dichiara che in vent'anni il buco si è ingigantito fino ad arrivare a una voragine da 1.300.000 euro. I soldi non ci sono più. Servizi tagliati
"Sono un uomo morto". Questo dichiara al Gazzettino l'amministratore di ottanta condomìni di Mestre sparito nel nulla quattro giorni fa. Lasciando un buco di 1.300.000 euro. Una voragine che fa stare col fiato sospeso circa 800 famiglie, che di punto in bianco si ritrovano con servizi tagliati da ditte che non vedono un soldo da diversi mesi. Niente pulizie degli spazi comuni, per esempio. L’Anaci (Associazione nazionale amministratori di condominio) provinciale ha già annunciato di rendersi disponibile a fornire i propri spazi per assemblee e riunioni, che a breve per forza di cose verranno convocate.
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Perché, lo ammette lo stesso amministratore, i soldi non ci sono. Ma come si è arrivati a una situazione del genere? Secondo lui, che afferma di non essersi mai messo in tasca un soldo, dopo due decenni di favori e movimenti finanziari al limite. C'è chi non riusciva a pagare la rata, o doveva scegliere tra spendere i soldi per la caldaia o mandare all'università il figlio. Allora, secondo la versione dell'amministratore, si spostavano le risorse da un condominio "ricco" a uno più "povero".
A un certo punto, però, la catena si spezza. E il buco diventa una voragine. Una situazione ingigantitasi negli anni, che si trascina appunto da due decenni. Il protagonista negativo di questa storia si è tenuto dentro tutto per giorni, settimane, mesi, anni. Copriva di tasca sua alle volte le rate con un fido. Ma il gioco si è rotto da tempo. Fino ad arrivare alla decisione di mollare tutto per motivi di salute. Ma ora che si fa? Un buco del genere come lo si ripiana? Comprensibile la preoccupazione di centinaia di famiglie mestrine che si sono ritrovate di punto in bianco in un incubo.
