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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Degrado, l'appello di una mestrina: "Ho paura a muovermi in bicicletta"

Ogni giorno il tragitto tra Marghera e Mestre è ostacolato da buche e vetri rotti. Ma a spaventare, spiega la donna, sono soprattutto spacciatori e barbanera

Storie di quotidiano "degrado urbano": così lo definisce Margherita, una residente di Marghera che lavora nel centro di Mestre. E che lancia la sua denuncia: "Chiedo che l'attenzione sia rivolta ai gravi problemi che ogni giorno devono affrontare gli onesti cittadini per sopravvivere in questa città diventata ormai invivibile".

Margherita per andare al lavoro preferisce usare la bicicletta. Lo fa ormai da anni: in dieci minuti raggiunge facilmente il luogo di lavoro grazie alle piste ciclabili, senza dover impazzire per parcheggiare o dover aspettare i mezzi pubblici. È il sistema più economico, ecologico e "rilassante". Ma con grande rammarico, spiega, l'entusiasmo per la sua condizione di ciclista pendolare si sta "spegnendo giorno dopo giorno".

La pista ciclabile, nel tratto che va dal quartiere Cita a via Ulloa, è "dissestata e piena di buche. E lo stesso si può dire del sottopasso, che oltretutto continua a essere caratterizzato da odore di urina e da vetri di bottiglia infranti, probabilmente volutamente, nel lato riservato ai cicli". Ma non sono questi i problemi principali. Margherita ha paura: un sentimento che la pervade quando percorre il tratto vicino a via Dante, dove "a qualsiasi ora sostano all'imbocco del sottopassaggio, dal lato di Mestre, degli elementi poco rassicuranti, presumibilmente nordafricani, che spesso non lasciano dubbi sull'attività di spaccio che gestiscono". Per non parlare dei "barbanera che transitano intorno alle 18 per raggiungere le loro postazioni sotto il cavalcavia".

Evidente la rabbia di Margherita, che lancia un appello: "Credo di parlare anche a nome di chi come me deve assistere a questi spettacoli quotidianamente: chiedo con tutto il cuore che questa situazione venga risolta al più presto, perché non posso e non voglio limitare la mia vita per lasciare libera certa gente di fare i propri comodi".

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