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Millecolori, la battaglia dei sindacati contro il progetto del Comune continua

L'esternalizzazione dei servizi e il potenziamento dell'orario con affidamento ai privati nel mirino delle organizzazioni sindacali. «Dopo presidi, proteste e manifestazioni viene confermata la volontà di privatizzare»

L'esternalizzazione dei servizi nel programma di riapertura a settembre del nido Millecolori, di via Trentin a Mestre, resta un punto non discutibile per l'Amministrazione comunale. A dirlo sono i sindacati che hanno incontrato l'assessore alle Politiche educative Laura Besio, la quale ha rilasciato dichiarazioni e spiegazioni parlando di una sperimentazione per un anno.

«Dopo presidi, proteste e manifestazioni viene confermata la volontà di privatizzare un pezzo di storia dei servizi educativi pubblici di Venezia, l'asilo nido comunale Millecolori - scrive il sindacato Uil Fpl che interviene dal nazionale con il segretario generale Michelangelo Librandi - Una perdita per tutta la comunità, per le famiglie e i bambini. La scelta di privatizzare un centro educativo di qualità, che negli anni ha generato fiducia e contribuito a far crescere generazioni di bambini è sbagliata e priva di giustificazione».

L'orario flessibile e gli elementi di innovazione digitale, cavallo di battaglia del Comune, sono nel mirino delle organizzazioni. «Nessuno spiega gli svantaggi sia numerici che qualitativi, aumenta il rapporto numerico tra bambini ed insegnanti, nessuna indicazione sul numero del personale ausiliario, contratti di lavoro con il 20% in meno di retribuzione e orari aggiuntivi, non arretreremo neanche di un centimetro».

Stesso orientamento per le Rsu, e le Funzioni pubbliche Cgil e Cisl. «Non c’è nessuna indicazione di quante ausiliarie, cuochi o aiuti di cucina dovranno essere presenti. Mentre per il Comune i rapporti numerici sono molto chiari, in questo caso si lascia totale libertà al privato. La manifestazione di interesse resterà pubblica solo per una settimana: si fa tutto in fretta e furia senza lasciare il tempo per una reale competizione  dei progetti privati in base alla qualità. Inoltre, non si conoscono i vincoli pedagogici che la struttura privata dovrà presentare: come verranno trattati i bambini con bisogni speciali. Sull'estensione oraria, ribadiamo che la cosa si poteva discutere anche nel servizio comunale. Per questo, la mobilitazione continua - concludono - Saremo ancora a difendere il valore della scuola pubblica e chiedere che la delibera venga ritirata».

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