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E' il giorno dello "sciopero sociale": mondo precario in marcia a Mestre Occupato il padiglione Biennale

Alle 9 alcune centinaia di persone hanno manifestato contro il Job Act e contro le grandi opere. Possibili disagi per treni, università e Veritas

Un corteo colorato, con fumogeni e slogan, che ha attraversato le strade della città. Poco dopo le 9, come annunciato, studenti e lavoratori precari, accomunati dalla prospettiva di un futuro non certo stabile, hanno dato il "la" alla manifestazione di protesta partita dal Municipio di Mestre per poi concludersi in via Piave, all'altezza dell'ex galleria d'arte occupata giovedì dal neonato collettivo LoCo. Uno spazio "liberato" dopo anni di abbandono nell'ambito del progetto "OccupyDegrado".

Erano in circa 450 alla partenza, dopodiché il serpentone è transitato davanti alla stazione di Mestre dirigendosi verso via Cappuccina e passare successivamente in via Piave, chiusa al transito nel momento in cui era occupata dal corteo. Per la stragrande maggioranza i manifestanti erano studenti, ma a rappresentare le varie tematiche che infervorano in queste settimane il territorio c'erano i No Grandi Navi, il comitato Opzione Zero (contrario alla Romea Commerciale), i Cobas e i lavoratori comunali autorganizzati, "freschi" di referendum sull'intesa tra dirigenza e sindacati riguardante i tagli alle immunità: "Siamo contrari, anche noi condividiamo la vostra protesta", è stato scandito al megafono. Adolescenti e giovani precari, invece, si sono dichiarati "pazzi" ("LoCo", per l'appunto, è il nome del laboratorio occupato in via Piave), perché solo usscendo dagli schemi secondo loro sarebbe possibile costruirsi un futuro. Intorno alle 11, dunque, l'arrivo all'ex galleria d'arte. Dove è stata organizzata un'assemblea.

Corteo dello sciopero sociale a Mestre

Davanti al serpentone un grande striscione che puntava il dito soprattutto sulla situazione in cui versa il mondo della scuola e sulle politiche sul lavoro del governo Renzi. Alle 16, invece, sempre con partenza da via Palazzo, è stata organizzata anche una biciclettata di protesta. Contro Jobs Act e precarietà nel mondo del lavoro.

A VENEZIA OCCUPATO IL PADIGLIONE ITALIA DELLA BIENNALE - In contemporanea venerdì mattina i centri sociali e gli universitari della lista Li.Sc sono entrati ai giardini della Biennale e hanno occupato il Padiglione Italia. Nel mirino l'Expo del prossimo anno, oltre che corruzione, Grandi Opere e lavori a progetto erogati anche da realtà universitarie come Ca' Foscari. Nel pomeriggio è spuntato in centro storico anche un monumento posticcio al lavoratore precario, specie nel settore della cultura. Statua in spalla, è stato improvvisato anche un corteo che dovrebbe toccare alcuni musei "colpevoli", secondo i manifestanti, di sfruttare lavoratori con paghe estremamente basse.

TRASPORTI  - Nessun disagio per quanto riguarda il trasporto pubblico, quindi autobus e vaporetti circoleranno normalmente, mentre qualche problema potrebbe verificarsi per gli spostamenti dei pendolari sui treni. In mattinata, però, non si registravano grossi disagi sul traffico ferroviario, caratterizzato comunque dalle canoniche fasce orarie protette per i pendolari (nel pomeriggio dalle 18 alle 21. L'agitazione durerà fino alle 21. Le Frecce dovrebbero essere regolari. Possibili disservizi, causa sciopero, si potrebbero registrare anche nelle Università e per le attività di Veritas.

MANIFESTAZIONE FIOM A MILANO - Sul fronte industriale, poi, sono diverse decine gli autobus in partenza per Milano in vista della manifestazione indetta dalla Fiom contro il Job Act del governo Renzi. Una partecipazione veneta che si annuncia massiccia, con rappresentanze da gran parte delle industrie più importanti del territorio.

IL CORTEO E "LOCO", LABORATORIO OCCUPATO

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