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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dipendente infedele ruba il furgone diretto a Expo, poi tenta estorsione

Arrestati due cittadini del Bangladesh dopo l'appuntamento a Mestre. Uno era stato assunto dal commerciante connazionale per allestire lo stand a Milano

Tentata estorsione ai danni di un commerciante diretto all'Expo di Milano: si è snodata in vari punti del nord Italia l'operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di due persone e alla denuncia di altre quattro. La vicenda nei giorni scorsi, quando un commerciante ambulante originario del Bangladesh, ma titolare di permesso di soggiorno in Italia, era pronto per esporre la propria merce all’Expo internazionale di Milano con tanto di furgone carico e stand prenotato. L'uomo aveva assunto da pochi giorni un nuovo collaboratore connazionale, proprio perché lo aiutasse nell'allestimento dello stand all'esposizione.

Il collaboratore però si dimostra tutt'altro che fedele: il 14 maggio lungo il tragitto per Rho, approfittando di una momentanea assenza del titolare, si allontana con il furgone stipato di merce per un valore di 25mila euro. Dopo pochi giorni arriva la richiesta estorsiva: "Dammi i soldi o ti spacco il furgone, se mi paghi te lo restituisco". Il commerciante inizialmente tenta una composizione "bonaria", contattando colui che gli aveva presentato il collaboratore infedele, ma anche questo – evidentemente in combutta – suggerisce di assecondare la richiesta per riavere intatto il furgone.

L’uomo, lungi dal farsi intimorire, sporge denuncia ai carabinieri di Milano, i quali scoprono che l’autista del furgone sottratto bazzica tra la zona di Mestre e quella di Conegliano Veneto. A questo punto entrano in campo gli uomini della compagnia di Mestre, che sabato 16 maggio seguono la vittima dell’estorsione sul luogo dell’appuntamento per la restituzione concordata del furgone, previo pagamento di una discreta somma di denaro. Il luogo prescelto è la stazione ferroviaria di Mestre, da dove però, dopo un'attesa che dura fino a tarda sera, la vittima viene dirottata verso la stazione di Conegliano Veneto. Qui avviene l’incontro con il gruppo dei malviventi: ai due estorsori si affiancano altri quattro connazionali, che circondano il commerciante e lo portano in una strada poco frequentata dove è parcheggiato il mezzo.

A quel punto scatta l’azione di accerchiamento e blocco della scena da parte dei carabinieri, appena dopo l’apertura del portellone del mezzo ancora stipato della merce. I due estorsori principali, un 25enne e un 41enne, vengono arrestati, dopodiché viene accertato che colui che si era fatto assumere ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; per i quattro del gruppo di rinforzo, tutti fra i 30 e i 40 anni, scatta invece la denuncia in stato di libertà, avendo preso parte all’azione solo nella sua fase finale. Si scopre poi che i malviventi non risiedono in zona ma si muovevano tra la provincia di Udine e Milano: dal loro modus operandi si capisce comunque che conoscono bene l'entroterra veneziano. Al termine delle operazioni la vittima è rientrata finalmente in possesso del suo furgone.

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