L'onda delle occupazioni si allarga, proteste anche all'istituto Pacinotti
Mercoledì la struttura di via Caneve segue l'esempio del Luzzatti. Gli studenti hanno tentato di barricarsi, è arrivata la polizia. Si procede con l'autogestione
La protesta continua e si espande a macchia d'olio. A Mestre è il turno degli studenti dell'Itis Pacinotti di via Caneve, che mercoledì mattina si sono uniti ai coetanei del Gramsci e del Volta nelle contestazioni contro il Governo e le condizioni della scuola. Per la verità l'iniziativa è cominciata già nella notte, quando i ragazzi hanno fatto irruzione nell'istituto per tentare di tener fuori docenti e personale scolastico la mattina successiva.
Il "blitz" è riuscito a metà, visto che la polizia è intervenuta quasi subito (anche perché il commissariato si trova a due passi dalla scuola): fatto sta che gli studenti hanno ribadito la loro intenzione di alzare la voce, ottenendo comunque un'autogestione in cui saranno affrontati i temi che ritengono più urgenti. "Non vogliamo scendere a compromessi - specifica un rappresentante d'istituto - Abbiamo motivazioni valide e questo è l'unico modo per farci ascoltare". Come al Gramsci e al Volta, infatti, i ragazzi intendono esprimere la loro contrarietà alla riforma della "Buona Scuola" e protestare per la scarsità dei fondi destinati alle scuole, con tutto ciò che ne deriva in termini di qualità della didattica e di condizioni delle strutture.
In mattinata è arrivata poi la solidarietà del comitato Studenti Medi Venezia Mestre: "Siamo al fianco degli studenti nella protesta - spiegano - che continuerà in giornata, dopo una trattativa con il preside, sotto forma di autogestione". Insomma, avanti tutta: le scuole mestrine, lungi dal ritrattare, hanno dichiarato di voler proseguire con le proprie iniziative, che probabilmente non si concluderanno prima della fine della settimana.