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Mestre Carpenedo / Via Gioberti

Mestre: rapinato e preso a pugni dai complici della prostituta

L'aggressione in via Gioberti la notte di martedì. Uno dei fuggiaschi incastrato grazie alla scarpa persa, la polizia l'ha definita "operazione Cenerentola"

Attirato in trappola, poi preso a botte e derubato: è quanto accaduto a un uomo di origine brasiliana, che con la testa ancora insanguinata ha riferito la vicenda alla polizia. Il fatto risale alla notte tra martedì e mercoledì, in via Gioberti a Mestre.

L'uomo si era appartato con una prostituta in via dei Mille e aveva pagato in anticipo la prestazione estraendo il proprio portafoglio con all’interno quattrocento euro. A quel punto la donna ha fatto una telefonata parlando in lingua straniera. All'uomo ha riferito che un’amica l’aveva avvisata che in zona c’erano molte pattuglie: gli ha quindi consigliato di spostarsi in un luogo più isolato lungo via Gioberti.

Dopo aver parcheggiato sono stati avvicinati da un altro veicolo, dal quale sono scesi due personaggi che hanno cercato di entrare nell'auto dell'uomo. Che però era chiusa. La prostituta allora ha indotto il cliente ad aprire, spiegando che si trattava di suoi conoscenti. A quel punto uno dei due ha sferrato alla vittima un pugno sul volto mentre l’altro, con forza, gli ha sfilato la fede dal dito. Poi hanno concentrato la loro attenzione sui pantaloni dell’uomo, con all’interno il portafoglio: non sono però riusciti a toglierli, mentre la vittima difendendosi ha fatto perdere una scarpa a uno dei due aggressori.

I delinquenti hanno allora desistito, fuggendo verso la loro auto assieme alla prostituta, ma nel frattempo un vigilante privato passato per caso ha allertato la polizia. Le volanti, giunte sul posto, si sono messe alla ricerca dei fuggiaschi in base alla descrizione dell'auto, trovandola in via Terraglio con i tre all'interno. Gli uomini erano ancora sporchi di sangue e uno dei due era privo di entrambe le scarpe: è stato incastrato perché la scarpa sequestrata corrispondeva al suo numero, e nel suo cellulare aveva una foto in cui le indossava. La perquisizione dell'auto ha permesso di rinvenire anche la fede nuziale, e da un controllo alle chiamate in uscita della prostituta è risultato in effetti che aveva chiamato uno dei cellulari dei complici.

La vittima ha riconosciuto gli aggressori: accompagnato all'ospedale, ha ottenuto una prognosi di 7 giorni per trauma cranico. I tre malviventi, tutti di origine romena, sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso, lesioni personali e danneggiamento: sono quindi stati portati in carcere.

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