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Mestre, intervento anti-bivacchi in via Poerio

È stata eretta una recinzione attorno all'area in cui stazionano gli sbandati. Nei prossimi giorni saranno rimossi l'edicola e i muretti

Nuova operazione del Comune per contrastare le situazioni di degrado nel centro di Mestre. Dopo aver rimosso le panchine da piazzetta Zorzetto l'amministrazione interviene anche in via Poerio, nel tratto tra gli incroci con via Olivi e via Brenta Vecchia, "tradizionale" luogo di ritrovo di sbandati e senzatetto. In quel punto è stato montata una recinzione in metallo in vista dell'opera che sta prendendo avvio in questi giorni e che prevede la demolizione dell'edicola (chiusa da tempo) e dei muretti situati nell'area verde. Per ora, come riportano i quotidiani locali, non è stato deciso di togliere le panchine, ma potrebbe succedere più avanti.

L'intervento permetterà di riqualificare l'area e di ostacolare le attività quotidiane dei personaggi che vi stazionano. Sbandati che passano le giornate in bivacchi improvvisati, bevendo, facendo i bisogni all'aperto, litigando. E soprattutto disturbando i passanti, i residenti e i commercianti, che più volte hanno chiesto provvedimenti. La situazione è peggiorata proprio in seguito alla rimozione delle panchine in piazzetta Zorzetto, tra piazza Ferretto e il centro Le Barche, operazione che ha fatto spostare definitivamente queste persone proprio in via Poerio. È chiaro che la misura dell'assessore Zaccariotto si limita a intervenire sull'arredo urbano, ma il tema è più ampio e riguarda altri ambiti, come quelli della sicurezza e dei servizi sociali.

La manovra è già oggetto di critiche anche perché, evidentemente, sposta il problema ma non lo risolve. Per gli esponenti del comitato "Laboratorio climatico Pandora", questa è l'ennesima tappa di un quadro paradossale: «Persone marginalizzate che lo diventano ancora di più a causa di anni di tagli a servizi sociali e misure di welfare», scrivono. «Ci chiediamo se queste “recinzioni anti-sbandato” servano realmente a mettere in sicurezza l’ennesimo buco nero di questa città. A chi toglie panchine e muretti per evitare soste indesiderate chiediamo: dove sono le centinaia di case vuote che potrebbero garantire il diritto all’abitare a chi un tetto non ce l’ha ed è costretto a vivere per strada? A chi al problema dello spaccio e della droga risponde con repressione e criminalizzazione chiediamo: dove sono i servizi di prevenzione e riduzione del danno? A chi allontana le persone che urinano nelle strade chiediamo: dove sono bagni pubblici e gratuiti?»

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