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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il premio

Al docente Andrea Rinaldo il "Nobel dell’acqua"

Ha ricevuto lo Stockholm Water Prize, assegnato a persone e organizzazioni per straordinari risultati legati alla risorsa idrica

Il professore veneziano Andrea Rinaldo, ordinario di Costruzioni idrauliche all’università di Padova, ha ricevuto oggi lo Stockholm Water Prize, detto il “premio Nobel dell’acqua”. Si tratta un prestigioso riconoscimento che dal 1991 è attribuito a persone e organizzazioni per straordinari risultati legati all'acqua: ad assegnarlo è lo Stockholm international water institute, in collaborazione con l'Accademia reale svedese delle scienze. La cerimonia di premiazione si terrà nella Sala d’oro della city hall di Stoccolma alla presenza di Re Carlo XVI il 23 agosto 2023.

A ispirare gli studi del professor Rinaldo è stata proprio Venezia, città nella quale è nato e cresciuto, peraltro in una famiglia di ingegneri idraulici. «Venezia è sempre nei miei pensieri», ha commentato Rinaldo, ricordando in particolare la grande acqua alta del 1966. All'epoca aveva 12 anni e, come racconta il docente, l'episodio lo portò a chiedersi: «Venezia sopravviverà?». «La fragilità di questo luogo, la sua vulnerabilità nella relazione con l'acqua era ovvia - spiega -. Ed era molto chiaro che la relazione tra la città e l'acqua doveva essere ripensata».

La ricerca di Rinaldo ha delineato un quadro che fonde studi di laboratorio, lavoro sul campo e sviluppi teorici per la comprensione dell’origine dinamica di forma e funzione delle reti fluviali. Una funzione rilevante per i processi che controllano l’ecologia spaziale delle specie e la biodiversità nel bacino fluviale, la dinamica di popolazioni e delle “invasioni” biologiche di specie alloctone lungo i corsi d’acqua; ma anche la diffusione di malattie trasmesse dall’acqua, come il colera epidemico e la bilarzosi endemica.

Rinaldo ha dimostrato che i processi ecologici nel paesaggio fluviale sono fortemente vincolati dall’idrologia e dalla matrice per le interazioni delle comunità vive, rendendole di fatto quantificabili. Ha dato un fondamentale contributo alla nascita e allo stabilirsi dell’Ecoidrologia come scienza autonoma a pieno titolo e assolutamente attuale, chiave per la comprensione e la risoluzione dei problemi controllati dalle acque del ciclo idrologico.

Secondo Rinaldo, «l’acqua è un bene di tutti, essenziale: come scrive il poeta W.H. Auden, “a migliaia sono vissuti senza amore, non uno senz’acqua”. Le mie ricerche e quelle delle persone che in questi anni hanno lavorato con me, avevano e hanno come scopo quello di rendere equa la distribuzione dell’acqua per tutti, nel contesto di una progressiva riduzione delle disuguaglianze sociali».

Il lavoro sul campo si è concentrato nell’Africa Subsahariana, in Bangladesh, nell’isola di Haiti, ma anche nei fiumi alpini in Svizzera. «Si percepisce la necessità di ripensare la giustizia distributiva della gestione delle risorse idriche - spiega Rinaldo -. Quando viaggio nel Sud del mondo per studiare come si propagano le malattie portate dall’acqua, vedo che la distribuzione di acqua sicura è per pochi privilegiati, mentre tutti hanno un telefono cellulare. Così, quando diventa evidente che piani di gestione delle risorse idriche possono causare perdite di biodiversità o portare malattie debilitanti in aree che ne erano prive, è facile valutare l’impatto economico positivo sull’agricoltura, ma non lo è dare un valore ai servizi degli ecosistemi che perdiamo per sempre, o al vero costo dei ritardi cognitivi causati dalle malattie debilitanti. Tutto questo deve cambiare: oggi abbiamo gli strumenti per poter stimare quantitativamente il vero valore del capitale naturale, essenziale per valutare la vera ricchezza (o povertà) delle Nazioni. I miei studi sulle reti fluviali - conclude - sono incentrati su piene, siccità e una giusta distribuzione dell’acqua, guardando alle forme naturali dei paesaggi fluviali come corridoi ecologici per specie, popolazioni e patogeni: una chiave potente per capire come funziona la natura».

«La gestione sostenibile di un bene essenziale quale è l’acqua, risorsa preziosa e da salvaguardare, in quanto limitata, è una sfida cruciale per la nostra società - ricorda Daniela Mapelli, rettrice dell’università di Padova -. L’Ateneo patavino è quindi orgoglioso del prestigioso riconoscimento attribuito al professor Andrea Rinaldo, con il quale voglio complimentarmi. Un premio che va a suggellare non solo la sua straordinaria competenza accademica, ma anche la forte passione civile che lo ha visto impegnarsi da sempre per un’equa distribuzione dell’acqua, obiettivo fondamentale per perseguire la riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali del pianeta».

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