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Case Ater: «I nuovi canoni di locazione mettono in ginocchio anziani e famiglie fragili»

I sindacati: «Noi sommersi dalle richieste di aiuto. Recapitate lettere con il nuovo affitto calcolato dall'Erp Regione Veneto. Chi ha risparmi vede anche triplicare l'importo»

«Disorientati e in grande difficoltà». Così appaiono ai sindacati Cgil Spi e Sunia gli inquilini assegnatari di alloggi Ater che in questi giorni si sono rivolti agli sportelli delle sigle dopo aver ricevuto dall'azianda lettere con il nuovo canone calcolato dall’Unità organizzativa Erp (Edilizia residenziale pubblica) della Regione Veneto.

Isee-Erp, i risparmi

«Sono centinaia le persone, soprattutto anziani, a denunciare il drastico incremento degli affitti, che per molti sono raddoppiati se non triplicati». Per questo i sindacati chiedono con urgenza un intervento alla Regione affinché introduca tutele a favore degli assegnatari più a disagio. «Noi siamo sempre stati favorevoli all’applicazione dell’Isee per accedere ai servizi pubblici perché è lo strumento più equo disponibile. In questo caso però non si è tenuto conto delle caratteristiche degli assegnatari. Gli anziani con pensione minima o poco più, ma con dei risparmi per la salute, messi da parte centellinando su ogni euro, vedono anche triplicarsi il loro affitto rendendolo simile a quello del mercato immobiliare privato se non addirittura rischiando la decadenza dal diritto all’alloggio stesso. Il canone minimo di 40 euro previsto dalla legge per alcuni assegnatari (pensionati al minimo o i disoccupati), può essere difficile da pagare e su questo dobbiamo avere la certezza che, verificate le reali condizioni, subentrerà il Fondo previsto nella legge. Non possiamo dimenticare che gli anziani sono la categoria che ha più contribuito con il loro lavoro all’edilizia popolare attraverso la trattenuta Gescal».

Le richieste di Sunia, Cgil e Spi

«Chiediamo alla Regione - concludono - di affrontare e superare le criticità del calcolo, veramente complesso, del canone, introducendo, per esempio, delle franchigie sulle piccole somme di reddito derivate da piccoli risparmi o dalla riscossione del Tfr e, invece, l’abbattimento nel caso di presenza di situazioni di disabilità in famiglia. Sono necessari poi degli “ammortizzatori” che riducano il reddito Isee-Erp per non incorrere nella decadenza. Deve essere data indicazione alle Ater di non intervenire rigidamente nei confronti degli assegnatari e che vengano dilatati i termini di pagamento dei canoni in attesa di chiarire e modificare le criticità del calcolo. Chiediamo che la giunta Regionale del Veneto metta risorse nel Fondo di solidarietà e che avvii al più presto la costituzione dell’Osservatorio regionale sulla casa. Il patrimonio abitativo pubblico va salvaguardato e aumentato perché è il frutto dei contributi dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese».

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