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Le idee per le grandi navi si sfidano: c'è il bando dell'Autorità portuale

Pubblicato oggi, prevede diverse fasi fino al 2023 e 2 milioni e 200 mila euro di rimborso spese. Prosegue la protesta del comitato No grandi navi contro le crociere alla bocca di porto di Malamocco. «Banchine a Marghera sono un danno per la laguna centrale»

Al via la raccolta di proposte ideative e progetti di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione e la gestione dei punti di attracco per container e crociere fuori dalle acque protette della laguna. 

Come previsto dal decreto del primo aprile convertito in legge l’Autorità di sistema portuale ha pubblicato questa mattina il bando per il “concorso di idee” con l’obiettivo di contemperare la crocieristica nel territorio di Venezia e la salvaguardia del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del suo territorio. Il bando prevede che le proposte e i progetti debbano rispettare i seguenti requisiti: garantire l’operatività e la sicurezza della navigazione anche in condizioni meteo-marine avverse, garantire la sostenibilità dal punto di vista ambientale, energetico e paesaggistico; prevedere il collegamento ai nodi di interscambio terrestri e alle reti Ten-T; garantire l’accoglienza di servizi transoceanici container (porto Gateway e transhipment) e la crocieristica (home port).

Le fasi

La call internazionale prevede due fasi: la prima, che si concluderà entro il 31 dicembre del 2021, prevede la presentazione delle proposte ideative. Al termine di questo periodo l'Autorità nominerà una commissione composta da cinque esperti con esperienza in ingegneria dei trasporti, nelle opere portuali, e in generale nelle infrastrutture, nei trasporti e nell’economia dei trasporti, che selezionerà le prime tre proposte ideative per la seconda fase in cui dovranno essere elaborate le progettazioni di fattibilità tecnica ed economica. La seconda fase avrà termine il 31 dicembre del 2022, dopodiché, entro il 30 giugno 2023, tra le tre proposte progettuali la commissione nominerà il progetto vincitore. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riconoscerà un rimborso spese di 2 milioni e 200 mila euro da ripartirsi tra i tre che completeranno la progettazione di fattibilità tecnica ed economica.

La sostenibilità e l'innovazione

Sono ammesse a prendere parte al bando internazionale tutte le società di progettazione, anche in forma di aggregazione temporanea di impresa che abbiano registrato un fatturato di almeno 10 milioni di euro negli ultimi 3 anni e che dimostrino di aver progettato opere dal valore minimo di 500 milioni di euro negli ultimi 10 anni di esercizio. Il bando è pubblicato anche sul sito dell’Ente. Il responsabile del procedimento è Antonio Revedin, direttore pianificazione strategica e sviluppo dell’Autorità di sistema portuale. «Il progetto che scaturirà dal bando - commenta il presidente del porto Fulvio Lino Di Blasio - dovrà essere realmente innovativo e sostenibile per traguardare l’attività portuale nel ventunesimo secolo. Per questo metteremo a disposizione dei partecipanti tutti gli elaborati e la documentazione dei progetti per la realizzazione di un'opera portuale fuori laguna dell'Autorità così da consentire ai partecipanti di comprendere fino a dove siamo arrivati e superare, in termini tecnologici, operativi e logistici, le soluzioni finora ipotizzate».

I fondali e la denuncia

Intanto continua la denuncia del comitato No grandi navi «contro l’erosione dei sedimenti lagunari provocato dal gigantismo navale in laguna. Quando i fondali vengono sollevati non tornano più al loro posto: vengono espulsi in mare dalle correnti attraverso le bocche di porto ed è il principale danno al delicato ecosistema che si sta progressivamente trasformando in un braccio di mare (VIDEO). Anche l’ingresso per la bocca di porto di Malamocco, evitando il passaggio davanti a San Marco, e il percorrere il canale dei Petroli per raggiungere banchine provvisorie o meno a Marghera, che Comune e Regione insistono per realizzare, rappresentano un danno per la laguna centrale, già profondamente erosa per effetto dello scavo del canale dei Petroli - scrivono - Chi pagherà i danni all’ecosistema lagunare? Le denunce, gli esposti, le migliaia di cittadini e cittadine che hanno manifestato in questi anni, i rilievi dell’Unesco che da anni avverte dei pericoli di cancellazione di Venezia dalla lista dei siti protetti, a nulla servono di fronte agli interessi speculativi sulla città e sulla Laguna?».

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