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Decreto Antifrode: «In provincia fermi centinaia di cantieri»

Confartigianato Metropolitana Imprese: «Se già prima era caos, ora c’è una confusione totale tra gli addetti del settore»

«Le novità del Decreto anti-frode in edilizia, che prevede nuova burocrazia, asseverazioni e visti di conformità per tutti i bonus, stanno ribloccando improvvisamente tutto. Se già prima era caos, ora c’è una confusione totale tra gli addetti del settore, banche comprese, che di fatto ha generato un blocco trasversale e immediato dei lavori, delle cessioni in corso e anche dei cantieri pronti a partire». A lanciare l’allarme è il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese città di Venezia Siro Martin, che si fa portavoce del disagio esploso nel giro di pochi giorni nel settore. «Ci risiamo. A causa di pochi disonesti saranno le imprese, i professionisti e cittadini corretti a pagare per l’ennesima volta il conto. Il governo invece di occuparsi di risolvere i problemi che stanno rallentando la crescita economica, come la carenza e i costi eccessivi delle materie prime, oppure la mancanza di manodopera, si impegna a complicare la vita a chi vuol fare impresa che, nel caso degli ecobonus è anche un cammino verso la sostenibilità ambientale».

Secondo l’ultimo report di Edilcassa, dopo una iniziale difficoltà, l’economia nel settore edile stava finalmente ricominciando a girare. Guardando i dati di fine settembre 2020 rispetto i dati di fine settembre 2021 in provincia c’è stato quasi un +70% di nuove imprese iscritte in Edilcassa, passate dalle 77 registrate nel 2020 alle 129 del 2021 (+52 unità), mentre i nuovi dipendenti sono passati dai 23.065 del 2020 ai 25.453 del 2021, con ben +2.388 posti di lavoro e una massa salariale – ovvero stipendi erogati – passata da 28 milioni del 2020 ai 34 del 2021, con 6 milioni e mezzo in più nel giro di un anno. Praticamente, commenta confermando i dati Francesco Busato, presidente della Federazione Metropolitana dell’Edilizia «si è ripartiti quando le complessità iniziali legate al Superbonus 110% e Bonus facciate sono state semplificate e le procedure rese più fluide, anche se ancora complesse e articolate».

Ora, con le ultime novità del decreto Antifrode, per cambiare una semplice caldaia con lo sconto in fattura o con la cessione del credito, oppure un paio di infissi, «bisogna fare lo stesso processo complesso e plurilivello del Superbonus 110%. Eppure - conclude Martin – bastava fare una sola cosa, ridurre un po’ la percentuale del Bonus Facciate e prolungare anche il Superbonus 110% alle villette fino al 2023. E invece, con il rischio di un nuovo lockdown alle porte e una nuova brutale stoppata alla ripresa, le nuove norme hanno già ribloccato l’edilizia».

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