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Sul campanile di San Marco i nomi di uomini, donne e bambini vittime delle mafie

Stasera la cerimonia a palazzo Ducale la cerimonia in occasione della 26esima giornata della memoria e dell'Impegno. Ciclo di incontri sulla pagina Facebook del deputato Nicola Pellicani per accendere un faro sulle mafie in Veneto

Stasera alle 19 anche Venezia a palazzo Ducale ha ricordato le vittime delle mafie nella cerimonia in occasione della 26esima giornata della Memoria e dell'Impegno. Presenti la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto e un rappresentante di Libera, la rete di associazioni contro le mafie che ha organizzato l'evento. Per l'occasione e fino alla mezzanotte di domenica 21 marzo i nomi delle vittime delle mafie saranno proiettati sul campanile di Piazza San Marco.

Nell’ambito delle iniziative in programma a Venezia per la giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie il provveditore alle opere pubbliche e commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale Cinzia Zincone accoglierà un cartello voluto e firmato dalla rete di associazioni Libera come monito di legalità, trasparenza e giustizia. «Accogliamo l’evento con grande soddisfazione – dichiara Zincone - apprezzandone il significato che ha governato con impari sapienza l’elemento che primo tra tutti caratterizza questa meravigliosa città: l’acqua. Il messaggio di Libera è talmente potente che giunge a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione che quotidianamente contrastano una deriva di stampo mafioso che spesso, attraverso nepotismi, favoritismi, baronati, corruzione, cerca di insinuarsi negli uffici. Questo cartellone rappresenta dunque un riscatto per tutti noi».

«La lotta contro la mafia e il ricordo delle troppe vittime innocenti deve essere un impegno quotidiano. Anche in Veneto, dove la criminalità fa comunque affari e si è ormai radicata», afferma Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e presidente della quarta commissione che ha tra le proprie competenze la promozione della legalità. «Tanti segnali sottovalutati per troppo tempo dalla politica, che si riflettono sulla percezione dei cittadini: per tre intervistati su quattro, secondo il report dell’osservatorio Nord Est di due mesi fa, il fenomeno non è rilevante. Per questo, oltre a ricordare, è necessario educare a partire dalle nuove generazioni».

«In Veneto non si parla mai volentieri di mafie - scrive il parlamentare del Pd Nicola Pellicani - C’è un negazionismo strisciante che non fa bene
alla società e soprattutto alla lotta alla criminalità». Un ciclo di incontri punta ad accendere un faro sulle mafie in Veneto per far conoscere ad
una platea vasta un fenomeno criminale radicato nel territorio, come ampiamente dimostrato dalle inchieste e dai processi in corso che hanno già emesso le prime sentenze di condanna. «Le mafie in Veneto in tempo di Covid è un ciclo di quattro incontri, che inizia lunedì prossimo 22 marzo alle 18, e  saranno trasmessi in streaming sulla mia pagina Facebook - scrive Pellicani - Quattro dialoghi nell’arco di un mese organizzato in collaborazione con il centro di Documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata, a cui parteciperanno il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, il procuratore della Repubblica Bruno Cherchi, e l’ex presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi». Oltre ai rappresentanti delle forze di polizia come il generale Giovanni Mainolfi, il comandante regionale della guardia di Finanza e il colonnello Paolo Storoni, capo della Dia del Nordest, interverranno esponenti del Consiglio regionale, accademici, sindacalisti, giornalisti e rappresentanti dell’associazionismo in prima linea nell’impegno per la legalità».

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