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Medici di famiglia offesi a Cavallino, Leoni: «Insulti inaccettabili, operatori esasperati»

Il commento dell’Ordine dopo che i medici di famiglia della cittadina balneare che hanno subito episodi di insulti e maleducazione

«La carenza di medici di famiglia è un fatto drammaticamente reale: sull’intero territorio veneziano ne mancano almeno 65. Ma non è colpendo con offese e gesti poco rispettosi chi continua a fare il proprio lavoro con professionalità ogni giorno che la situazione migliorerà. Capiamo l’esasperazione dei pazienti, ma quella dei medici non è da meno. Quanto è successo a Cavallino Treporti è inaccettabile». Il presidente dell’OMCeO veneziano e vice nazionale Giovanni Leoni commenta così ed esprime la propria solidarietà e quella dell’Ordine ai medici di famiglia della cittadina balneare che hanno subito episodi di insulti e maleducazione da parte di alcuni pazienti, ridistribuiti nei loro ambulatori dopo il pensionamento della loro dottoressa di riferimento.

«In molti casi – prosegue il dottor Leoni – il numero massimo di assistiti per i medici di base è già salito da 1.500 a 1.800 persone e anche il carico di lavoro è considerevolmente aumentato, soprattutto nella componente burocratica e amministrativa. Se era già difficile prima, con questi numeri è davvero complicata la presa in carico della persona ed è inevitabile che la qualità del servizio ne risenta». La speranza è tutta riposta nella riforma delle cure territoriali che è allo studio del Governo e che sarà finanziata con i fondi del Pnrr: quasi 8 i miliardi destinati alla medicina del territorio e alla telemedicina. «Nel frattempo, però – conclude il presidente Leoni – appare inevitabile un adeguato supporto amministrativo per i colleghi per poter dedicare più tempo ai loro pazienti. Solo con la collaborazione di tutti si potrà superare questo periodo di carenza di personale medico, che peraltro Ordini e Sindacati di categoria avevano previsto da decenni su semplice base anagrafica e statistica e che adesso, purtroppo, viviamo tutti in prima persona: pazienti e medici».

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