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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Perquisizione al Rivolta: «Un attacco ai movimenti climatici»

Manifestazione sabato mattina a Milano di fronte alla sede Eni, dopo il blitz della polizia nei giorni scorsi a Marghera

«La perquisizione con mezzi blindati avvenuta lo scorso martedì al Centro Sociale Rivolta di Porto Marghera si è palesata come un chiaro attacco ai movimenti climatici. In particolare viene attaccato Rise Up 4 Climate Justice, spazio politico costituitosi all'interno dell'esperienza del Venice Climate Camp e del Climate Meeting dello scorso settembre». A parlare sono gli attivisti che sabato mattina si sono riuniti, a Milano, in una manifestazione sotto la sede dell'Eni, dopo che nei giorni scorsi la polizia aveva effettuato una perquisizione in seguito ad alcuni blitz degli attivisti ambientalisti. 

In particolare, la perquisizione era collegata alle indagini seguite alle manifestazioni del 12 settembre, quando un gruppo di ragazzi fece irruzione nella raffineria Eni di Marghera, considerata simbolo del sistema produttivo che causa i cambiamenti climatici e a quella di un paio di giorni prima, quando un gruppo di loro aveva bloccato l’accesso all’impianto Veritas di Fusina. «L'attacco repressivo subito dal Centro Sociale Rivolta è un tentativo di frenare chi quotidianamente rivendica giustizia climatica, denunciando quel sistema estrattivista, predatorio e neocolonialista di cui Eni è l'esempio più calzante - hanno detto oggi gli attivisti -. Mentre ENI viene inquisita per una tangente da un miliardo di dollari pagata al governo nigeriano e continua impunemente a inquinare e devastare territori sparsi per tutto il mondo, l'apparato statale impiega le sue forze nel perseguire gli attivisti climatici».

«La conferenza stampa di oggi, alla quale hanno partecipato tutte le realtà che nei giorni scorsi si sono prontamente mobilitate in solidarietà al Rivolta, vuole innanzitutto dimostrare che la lotta climatica non si ferma ed è più determinata che mai», concludono gli attivisti, annunciando che il 5 novembre si terrà, online, un'assemblea generale di Rise Up e che a maggio si ritroverà di nuovo davanti alla sede dell'Eni, per bloccare l'assemblea degli azionisti.

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