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No vax in servizio, Cgil: «Si rischia una batosta alla campagna vaccinale»

Per il sindacato c'è un doppio problema. Da un lato la non obbligatorietà del vaccino per chi lavora nella sanità, sostituito dal tampone ogni 48 ore, fa passare l'idea che si possa sostituire. Dall'altro occorre garantire le prestazioni, senza gravare chi resta al lavoro

Libertà di non vaccinarsi contro il Covid, da un lato. Necessità di tutelare dal virus se stessi e gli altri, dall'altro. La Cgil di Venezia prende posizione. «Abbiamo appreso che vi sono valutazioni in corso sul far rimanere in servizio personale non vaccinato in sanità sottoponendolo a tampone ogni 48 ore. Vorrebbe dire dare una batosta pesantissima alla campagna vaccinale - affermano Ugo Agiollo, segretario della Camera del Lavoro di Venezia Cgil e Daniele Giordano segretario della Funzione pubblica Cgil - Così si umilia chi, seppur non convinto, si è vaccinato anche nell’interesse della popolazione più fragile, e si riconosce che il tampone, i cui costi sarebbero a carico della collettività, può sostituire la protezione del vaccino. La Regione Veneto deve chiarire cosa intende fare, non è possibile che ogni Ulss decida per conto proprio».

Intanto occorre garantire i servizi e dare continuità alle prestazioni sanitarie. «Era noto da mesi - continua il sindacato - che vi sarebbero stati problemi in merito ai numeri del personale non vaccinato, pertanto serve una riprogrammazione delle attività. Non si può pensare di sospendere ferie o spremere di più chi lavora - dicono Agiollo e Giordano - non tollereremo alcuna pressione nei confronti di chi è da più di un anno in prima linea». Le istituzioni per l'organizzazione dovrebbero dare un segnale inequivocabile a sostegno della campagna vaccinale come fatto da alcuni sindaci che hanno deciso di mettere la faccia. «Brugnaro non ha prodotto alcuna campagna informativa del Comune a sostegno delle vaccinazioni e non ha in alcun modo invitato, con la forza che lo contraddistingue su quello che gli interessa, la popolazione a vaccinarsi», concludono i sindacalisti.

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