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«Il Natale non deve essere una festa consumistica: non scristianizziamolo»

L'appello del patriarca Moraglia nel corso dell'omelia della Santa Messa a San Marco

«Oggi, per il cristiano, è possibile vivere il Natale solo se va oltre le “distorsioni” che questa festa subisce sempre più e di cui gli acquisti frenetici e il consumismo sono solo un aspetto, come la punta dell’iceberg. Questa festa cristiana si può vivere in radicale contrasto col Vangelo. Il Natale, infatti, è il cuore della fede cristiana». Un appello chiaro e diretto: riscoprire il vero significato del Natale. Questo il messaggio che il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha voluto indirizzare a tutti i fedeli nel corso della Santa Messa officiata martedì mattina nella basilica di San Marco.

«Il Natale non può essere scristianizzato»

«C’è, pure, chi opera affinché, come fu alcuni anni orsono, nel mondo anglofono, questa festa cambi nome e diventi la festa delle “luci d’inverno”. Più di recente taluni hanno tentato di abolire dalle canzoncine di Natale dei nostri piccoli il nome di Gesù ma, per fortuna, è scattato il buon senso dei piccoli e di genitori sensibili - ha contunuato Moraglia - La festa del Natale non può essere omologata ai criteri della società scristianizzata e sottostare ai riti del consumismo. Da decenni la festa, che è il cuore della fede cristiana, presenta forti segni di scristianizzazione così da perdere presso molti le radici e il significato originario. Ritrovare la strada che conduce al Natale ha un nome e un volto di donna: Maria di Nazareth, che è l’unica diretta collaboratrice del mistero dell’Incarnazione».

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