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La nuova ordinanza regionale conferma le misure anti-Covid attuali fino al 15 ottobre

Il governatore ha riepilogato la situazione dell'epidemia: ci sono 45 focolai attivi in Veneto, ma gli ospedali non ne risentono. Sulla scuola dei Battuti di Mestre: «Vogliamo capire cos'è successo»

Il Veneto estende tutte le misure anti-Covid fino al 15 ottobre. Ad annunciarlo, venerdì 31 luglio, è stato il governatore Luca Zaia: «Il bollettino di oggi ci dice che il virus esiste ancora (ci sono 117 contagiati in più rispetto a ieri mattina), ha cariche virali variabili (c'è chi è più contagioso e chi meno) e abbiamo una quantità di positivi asintomatici importante. Al momento gli ospedali del Veneto non risentono di questi nuovi focolai. Il focolaio alle Serena è stato scoperto grazie a 3 sintomatici su 300 ospiti. Clinicamente non siamo in emergenza».

Obblighi e divieti

Negli ultimi giorni i focolai Covid in Veneto sono passati da 38 a 45. Sono stati fatti 743 tamponi, 623 per lavoratori di rientro dall'estero e 120 per badanti già testate. «Oggi firmerò la nuova ordinanza che proroga tutte le misure in vigore ad oggi fino al 15 ottobre, data di scadenza dello stato di emergenza nazionale - ha annunciato Zaia - La nostra ordinanza lascia però una finestra per l'8 agosto in caso un nuovo Dpcm del governo dovesse cambiare qualcosa nelle prossime settimane. Ai veneti diciamo che per loro non cambia nulla rispetto a quello che c'è già». Si parla principalmente dell'obbligo di indossare mascherine al chiuso e negli assembramenti, del distanziamento interpersonale, delle operazioni di igienizzazione, eccetera.

Focolaio a Mestre

Potrebbero esserci, dice il governatore, delle «novità sulle crociere»: «Ci stiamo adoperando anche noi per delle linee guida sperimentali, forse anche su altri settori». Il presidente ha anche commentato il nuovo focolaio rilevato alla casa di riposo Santa Maria dei Battuti di Mestre: «Viene da dire: ma come è possibile? Dovremo fare una ricostruzione epidemiologica, perché se ci sono responsabilità devono venire fuori. Vogliamo capire perché questo è accaduto, manderemo il servizio di prevenzione per ricostruire la storia».

Centro migranti di Jesolo

Venerdì mattina, nella sede della Croce rossa di Jesolo, il personale del dipartimento di prevenzione dell'Ulss 4 ha eseguito l'ultima tornata di tamponi ai migranti ospitati nel centro e che sono (salvo nuove positività) al termine del periodo di isolamento. Il direttore dell'azienda sanitaria, Carlo Bramezza, ha rilevato che le operazioni si sono svolte «con non poca difficoltà, dato che alcune fazioni di migranti non vogliono farlo» e «con l'aiuto delle forze dell'ordine il personale dell'Ulss sta cercando di fargli cambiare idea».

Polizia all'esterno del centro migranti della Croce rossa di Jesolo-2

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