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Jesolo, gli operatori del turismo: «No alla pista ciclabile in spiaggia»

Federconsorzi Arenili, Aja e Confcommercio contro la proposta del Comune, che toglierebbe spazio a un'altra fila di ombrelloni, già ridotti a causa del Covid

Costi di realizzazione, difficoltà di gestione e, soprattutto, i posti in spiaggia tolti in un momento in cui i protocolli anti Covid-19 già impongono una riduzione. Sono le principali criticità che stanno alla base della presa di posizione di Federconsorzi Arenili, Associazione Jesolana Albergatori e Confcommercio, attraverso i presidenti Renato Martin, Alberto Maschio e Angelo Faloppa, in merito alla decisione del comune di avviare (seppure in forma sperimentale e per un breve tratto) una pista ciclabile serale lungo l’attuale passeggiata. In pratica, le biciclette verrebbero tolte dall’isola pedonale e fatte transitare su quello che è noto come il “Lungomare delle Stelle”, che verrebbe allargato di due metri rispetto alle attuali dimensioni. La sperimentazione riguarderebbe la parte centrale, quella compresa tra le piazze Aurora e Mazzini.

Un’idea che ha trovato contrariate le principali realtà associative della città. «Comprendiamo le intenzioni dell’amministrazione comunale, alla ricerca di una soluzione che possa togliere le bici lungo quella che di sera diventa isola pedonale, per una questione di sicurezza e perché sarebbe una convivenza problematica con il nuovo utilizzo dei plateatici da parte di ristoranti e attività commerciali. Ma non è questo il momento per avviare questo tipo di sperimentazione». La preoccupazione maggiore delle associazioni riguarda la fila di ombrelloni che verrebbe tolta per lasciare posto alla ciclabile. «I protocolli anti Covid-19 – sostengono i presidenti – se verranno confermati e non inaspriti, già hanno creato molte difficoltà durante il periodo di maggiore affluenza perché hanno tolto molti ombrelloni (pari al 25/30%). In più, aumentano il numero delle seconde case e condomini, mentre le dimensioni della spiaggia sono sempre le medesime». Per le associazioni, questo tema andrebbe inserito in un contesto progettuale molto più ampio. «Chiediamo all’amministrazione comunale di fare un passo indietro - dicono -: rinunci alla sperimentazione per questa estate ed avvii un tavolo per cercare, insieme, una soluzione per il futuro».

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