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A Ca’ Loredan due scuole per il progetto formativo “Atti intimidatori agli amministratori locali”

Un ciclo di tre incontri sul tema coordinato dalla Prefettura. Hanno partecipato 50 studenti dell’ultimo anno del liceo Marco Polo

Primo incontro dei tre previsti, venerdì pomeriggio, per il progetto “Atti intimidatori nei confronti di amministratori locali”, il percorso formativo di sensibilizzazione sul tema coordinato dalla Prefettura che a Venezia ha coinvolto scuole, Comune, Città Metropolitana, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri e Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

All’appuntamento, nella sala del Consiglio comunale di Ca’ Loredan, hanno partecipato l’assessore alle Politiche educative e al personale Laura Besio, il segretario generale della Città Metropolitana di Venezia Michele Fratino e una cinquantina di studenti dell’ultimo anno del liceo Marco Polo di Venezia. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati ai ragazzi ruolo e funzioni degli enti territoriali del Comune e della Città Metropolitana, con particolare riferimento al sistema elettorale e ai servizi forniti ai cittadini.

«Vi trovate – ha spiegato agli studenti l'assessore Besio – nel cuore pulsante dell'attività politica e amministrativa della nostra città. Qui vengono presentati progetti e proposte, si svolgono tra le forze politiche presenti all'interno del Consiglio comunale i confronti e i dibattiti, e vengono decise le scelte operative. Oltre ai consiglieri, l'apparato politico del Comune, prevede 10 assessori, che sono scelti direttamente dal sindaco e hanno il compito da dare attuazione al programma politico e amministrativo che il sindaco stesso ha predisposto nel momento del suo insediamento. Le attività del Comune si dipanano poi in diversi settori, dall'anagrafe alla scuola, dal verde pubblico alla polizia locale: ad esse sovrintendono circa 2.600 dipendenti». «Un incontro significativo – ha commentato Michele Fratino – per avvicinare i giovani alle istituzioni affinché si rendano partecipi della vita della comunità, anche attraverso il voto, chiedendo conto a chi amministra di quello che fa. Questa è la migliore forma di educazione alla legalità e al vivere civile». Il prossimo incontro riguarderà invece il tema più specifico del progetto e sarà organizzato da rappresentanti delle forze dell'ordine.

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